Siamo ancora nell’8°arrondissement, all’angolo tra Avenue Montaigne e Cours Albert I°, poco distante dal vicino al ponte di Alma. Questa piazza, costruita nel 1936, è dedicata alla regina Astrid di Svezia, moglie di Leopoldo III del Belgio. Nel centro di essa si erge un“monumento di riconoscenza del Belgio alla Francia”, inaugurato nel 1923.
FOTO 1
Nata a Stoccolma il 17 novembre 1905, Astrid Sofia Lovisa Thyra Bernadotte è figlia del principe Carlo di Svezia e di Ingeborg di Danimarca. Discende da Carlo XIV di Svezia (Generale di Napoleone I) e Désirée Clary. Anche se principessa, Astrid è molto lontana dal diventare regina nel suo Paese nativo, penalizzata dall’ordine di successione.
Nel maggio 1926, a Copenaghen, Astrid ebbe un vero e proprio “colpo di fulmine” per il duca di Brabante Leopoldo, principe del Belgio. I due giovani non avevano in comune né la religione né la lingua ma il 4 novembre dello stesso anno, a Stoccolma, si svolse il loro matrimonio (civile). Astrid conquistò rapidamente il popolo belga, grazie alla sua immagine di principessa innamorata. Sempre più unita, la coppia ebbe tre figli: Charlotte-Josephine, Baldwin I e Alberto II. Alla nascita dell’erede al trono, Astrid dichiarò “Ora, sono davvero belga”, conquistando tutta la simpatia della gente. La principessa incantò tutti con i suoi sorrisi e la sua gentilezza, in patria e durante i viaggi ufficiali all’estero. Inoltre, molto vicina al popolo, fu celebre anche per la raccolta di denaro e vestiti a beneficio di coloro che erano stati colpiti dalla crisi economica.
Il 17 febbraio 1934, il re del Belgio Alberto I morì e nominarono sovrano suo figlio primogenito, il duca di Brabante Leopoldo, sotto il nome di Leopoldo III: Astrid diventò a sua volta regina. Fu così che la vita tranquilla da principessa venne sconvolta dai doveri del nuovo ruolo, che le lasciavano ben pochi momenti di libertà.
Nel 1935 la famiglia reale trascorse l’estate in Svizzera, e finalmente Astrid poté dedicarsi ai figli, ma di lì a poco figli, a causa di un’incuria del re, un incidente d’auto mise fine alla vita della giovane regina, a soli ventinove anni. Il 30 agosto il corpo di Astrid fu riportato in Belgio e il 3 settembre venne sepolta nella cripta reale di Nostra Signora di Laeken, a Bruxelles. Leopoldo non si riprese mai dalla morte della moglie, di cui fu indirettamente responsabile. La regina restò nei cuori del suo popolo.
FOTO 2
Tributi
– In Francia, oltre alla Piazza dell’8° arrondissement di Parigi, esiste una Promenade Reine Astrid sul lungomare di Mentone (nelle Alpi Marittime).
– In Belgio troviamo il memoriale della regina Astrid, eretto dall’architetto Bonduelle, a Laeken; nel comune di Anderlecht, nella Regione di Bruxelles-Capitale, l’ex parco Anderlecht è stato ribattezzato Astrid Park nel 1935, in seguito alla sua morte; nel cuore della città di Charleroi, esiste dal 1939 il Reine Astrid Park; al municipio di Liegi, un’opera dello scultore Adelin Salle la rappresenta con suo figlio, il Principe Alberto, a Liegi, il 7 luglio 1935.
– Ci sono anche molti luoghi che rendono omaggio alla regina nelle Fiandre, come la piazza Astrid vicino alla stazione centrale di Anversa, altre piazze a Duinbergen e Wenduine e diverse strade sulla costa belga.
– Anche la Svizzera la ricorda, con una cappella a Küssnacht, sul luogo dell’incidente automobilistico che le costò la vita. A poca distanza, in un museo, sono conservate immagini e reperti dell’incidente.
– In Germania, esiste il Camp Queen Astrid, vecchia caserma belga, eretta dopo la seconda guerra mondiale delle forze di occupazione in Belgio nel 1948.
– E persino nei possedimenti coloniali africani è giunta la sua memoria: la citta di Butare, nel sud del Ruanda, in passato portava il suo nome.