“Illuminiamoci di meno” e sosteniamoci di più!

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Sebbene intercorrano alcuni secoli dall’una all’altra definizione, il passaggio da “donna angelicata” ad “angelo del focolare domestico” si può dire che sia stato semanticamente piuttosto veloce: da colei che mi eleva alla sublimazione del desiderio d’Amore tutto platonico impossibile e irraggiungibile a colei che concretamente a fine giornata lavorativa raggiungo e trovo a casa a pulire cucinare e a custodire un plotone di figli; nelle abitazioni più benestanti, poi, le si può concedere di volare anche più in alto conferendo alla moglie e madre il titolo onorifico di “regina della casa”.

Niente da eccepire a chi sceglie liberamente e scientemente questo tipo di vita, magari anche seguendo i consigli di Wikihow (https://www.wikihow.it/Diventare-una-Regina-del-Focolare), ma è sullo stile di vita che voglio porre l’attenzione: ormai sono tante le giornate a tema ambientalistico che si succedono nel corso dell’anno solare, che per le persone più attente da molti anni finisce già nei primi giorni di agosto con l’overshot day http://www.dire.it/02-08-2017/136900-wwf-oggi-e-lovershot-day-esaurite-le-risorse-della-terra-per-il-2017-mai-successo-cosi-presto/, e proprio queste ci offrono la possibilità di riflettere e di emanciparci da alcune incombenze e routine quotidiane.

Lo scorso 23 febbraio l’iniziativa sostenuta anche dal MIUR “M’illumino di meno” (molto simile a “L’ora della Terra” http://www.oradellaterra.org/ora-della-terra-wwf/ ) con il suo decalogo per il risparmio energetico e la mobilità sostenibile http://caterpillar.blog.rai.it/milluminodimeno/decalogo/  ci ha offerto per il quattordicesimo anno alcuni spunti per ‘spegnerlo’ quel focolare che ci vuole angele o regine.

Per esempio ci invita a spegnere le luci e magari a uscire, anche con il nostro eventuale “re”, a fare una bella passeggiata a piedi o in bici; inoltre ci invita a mettere il coperchio sulle pentole, non specificando chi diavolo le abbia fatte né tantomeno a chi tocchi utilizzarle e posizionarle sul gas, e a sbrinare spesso il frigorifero pure delle gelide convinzioni sui ruoli di genere fissi e predeterminati per Natura. Io consiglio, come sempre, un “no frost” che ormai si sbrina automaticamente da solo e offre tempo libero in più per leggere, scrivere, incontrarsi, confrontarsi, crescere nella conoscenza e nella consapevolezza che è essenziale, anche se a volte è davvero insostenibile, lottare ogni giorno per noi e per le altre al fine di consolidare diffondere e accrescere le pari opportunità e la parità di genere… anche nelle faccende domestiche.

 

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Docente di Lettere dal 2001, vive a Mottola, sullo Jonio, dove unisce all'interesse per la sperimentazione educativo-didattica l'impegno per i temi della pace, della giustizia e dell’ambiente, collaborando con l'associazionismo e le amministrazioni locali. Dal 1993 collabora a titolo volontario con il settimanale "Riforma"; è autrice delle considerazioni a latere "Il nostro libero stato d'incoscienza" nel testo Fanino Fanini. Martire della Fede nell’Italia del Cinquecento di Emanuele Casalino.