Cinquant’anni di carriera per James Senese

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Il prossimo 14 aprile all’Auditorium Parco della Musica di Roma ci sarà in concerto James Senese con i suoi Napoli Centrale, in una delle tappe del tour celebrativo dei cinquant’anni di carriera dell’artista partenopeo. Il suo è un nome che ha un peso non indifferente nella storia della musica napoletana, così come quello del gruppo che lo accompagna.

Ha iniziato a muovere i primi passi nei primi anni ’60 in ambito beat con Gigi e i suoi Aster e successivamente negli Showmen. Dalle ceneri di questi ultimi nasceranno i Napoli Centrale, il cui omonimo LP del 1975 è riconosciuto come uno dei momenti più alti del progressive rock italiano.

La sua peculiarità sta nell’aver proposto un suono inedito, che prendeva le distanze da nomi come Premiata Forneria Marconi, Banco Del Mutuo Soccorso e dagli stessi concittadini Osanna e Balletto di Bronzo, i primi a proporre il genere a Napoli. Mentre questi nomi avevano tra i principali gruppi di riferimento le band inglesi dell’epoca (con una formazione classica molto evidente), Senese è un sassofonista cresciuto con il mito di John Coltrane: il risultato è un jazz rock mediterraneo cantato in lingua (cioè, in dialetto napoletano) che di progressivo ha ben poco, se non l’essere emerso in un momento storico in cui la sperimentazione musicale era, per forza di cose, catalogata sotto quella denominazione (un caso simile è quello degli Area, tanto legati anche loro al jazz quanto alla musica etnica e all’avanguardia). Nel corso degli anni, la formazione del gruppo è cambiata molte volte: tra i suoi membri più celebri ricordiamo Pino Daniele, entrato al basso per il disco Qualcosa Ca Nummore del 1977. Questa collaborazione segna un punto di svolta nella carriera del cantautore, tanto che coinvolgerà lo stesso Senese nei suoi primi tre album da solista, Pino Daniele, Nero a Metà e Vai mo’. La band cessa di esistere verso la fine degli anni ’70, venendo poi riesumata come James Senese e Napoli Centrale per il disco Jesceallah, mettendo in risalto tra tutti il nome del sassofonista e bandleader.

Durante questo tour verrà registrato un disco dal vivo, Aspettanno o Tiempo, che oltre ai grandi classici conterrà diversi estratti dall’ultimo O Sanghe, del 2016 (che nel 2017 ha vinto la Targa Tenco come miglior album in dialetto). La formazione che lo accompagna sarà composta da Ernesto Vitolo alle tastiere, Gigi di Rienzo al basso e Fredy Malfi alla batteria. Le altre date sono il 10 aprile a Pagani (SA), il 18 a Poggibonsi, il 19 a Pisa, il 21 a Potenza, il 22 a Stornara (FG) e il 7 giugno allo Stadio San Paolo di Napoli, per un concerto in memoria di Pino Daniele.

Se siete amanti della musica napoletana dovreste fare il possibile per non perdervi un’occasione del genere, per celebrare un musicista che ha dato tanto al suono partenopeo quanto hanno fatto altri grandi come lo stesso Daniele, Tony Esposito e Tullio De Piscopo.

 

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Daniele Zennaro nasce a Roma il 19 marzo 1989. Si è laureato in filosofia all’Università degli Studi Roma Tre e ha un master in architettura dell’informazione e uno in critica giornalistica, conseguito all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Scrive di musica dal 2008 e da diversi anni è collaboratore per La Repubblica XL e The New Noise.