di Pina Arena
Dalla pista ciclabile intitolata alle Partigiane, alle recenti intitolazioni di strade a Maria Nicotra e Ottavia Penna Buscemi, ai giardini delle Giuste in ogni scuola, la toponomastica catanese continua a cercare vie di parità, di conoscenza e riconoscenza all’impegno e al coraggio delle donne.
Il comune denominatore del lavoro di Toponomastica femminile a Catania è proprio il coraggio delle donne che legano la storia della città a quella del Paese: dalla partigiana Graziella Giuffrida, partita da Catania e uccisa a Genova; ad Andreana Sardo, salvatrice dei libri della Biblioteca dell’Università di Catania, alle ventuno Madri Costituenti, tra le quali due siciliane, entrambe catanesi.
Così i luoghi intitolati alle donne di valore diventano luoghi vivi, aperti a iniziative di memoria al servizio della libertà, della giustizia, della libertà. È la scuola di Toponomastica femminile a promuovere questo movimento virtuoso di conoscenza, pensiero e azione, in condivisione con la Fnism-Catania, con le associazioni civiche, femminili, ambientaliste.
Per le Giuste, nel corso di tre anni, sono stati piantati ottanta alberi nelle scuole e nelle piazze cittadine. Nel mese di marzo, sono state piantumate dalle ragazze e dai ragazzi di dieci scuole cittadine di ogni ordine e grado, una iacaranda e ventuno piante di rose nel giardino storico della città. Una grande festa, nella quale studenti, insegnanti, con il sindaco di Catania, con le donne delle associazioni, hanno ricordato l’impegno delle Madri che hanno inaugurato una democrazia di parità e reso più giusto e libero il mondo in cui viviamo.
I luoghi intitolati alle donne sono luoghi vivi: per iniziativa della scuola di Toponomastica femminile, diventano luoghi di incontro e di nuove iniziative di parità. Così è stato il 25 Novembre nella Piazza Cavour, attorno alle aiuole intitolate a Malala: studenti di tante scuole hanno recitato, cantato, suonato contro il femminicidio e la violenza sulle donne. Così è stato il 21 marzo nel Giardino delle Giuste e dei Giusti, nella giornata dell’impegno contro la criminalità mafiosa: studenti, insegnanti, associazioni contro le mafie hanno creato un filo ideale da Catania a Lampedusa, in nome delle donne e degli uomini contro la mafia, da Rita Atria a Felicia Bartolotta, a Elena Fava, da Pippo Fava a Pio La Torre. Con la scuola di Toponomastica femminile c’erano anche i familiari di chi ha combattuto la mafia e, anche per questo, il luogo di memoria diventava luogo di comunione di sentimenti, di emozioni intense, di amore riconoscente.
Ma è, come sempre, la trasversalità dell’idea-chiave di Toponomastica femminile, a consentire la sua trasferibilità anche a iniziative non propriamente toponomastiche: così, nel momento dell’anno di scuola in cui tanti percorsi giungono a conclusione, tante e diverse iniziative si aprono al respiro topomastico femminile.
Nasce presso l’Istituto superiore “Vaccarini” la Biblioteca delle donne che accoglierà libri scritti da donne o che riguardano i temi della Storia delle donne e dei gender-studies. Sarà luogo aperto alla città, che promuove la cultura di genere, di incontri, di formazione. L’intitolazione a una donna di valore sarà il primo passo e la scelta del nome della donna sarà affidata alle ragazze e ai ragazzi della scuola.
Ultima tappa di quest’anno. Toponomastica femminile si muove altrove ma resta in strada con la street art: un murale sarà realizzato per celebrare l’impegno delle “Giuste”. Per ora si discute sul luogo. A breve si avrà risposta dall’amministrazione cittadina.
Un percorso di realizzazioni così intense non può essere disgiunto dalla formazione ed ecco un segmento toponomastico femminile, rientrare anche nel corso di formazione-docenti, “Scuola aperta alle pari opportunità”, finanziato dal ministero dell’Istruzione, realizzato dal “Vaccarini” e rivolto a insegnanti delle scuole del territorio. Così, da luogo in luogo, da ambito in ambito, la Toponomastica femminile disegna a Catania, pian piano, una Città nuova, diversa, una Città anche delle donne.