CAMERUN -Era pronta a farsi esplodere. Su 270 ragazze, solo 50 sono sono fuggite

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Era pronta a farsi esplodere in Camerun dando il via all’ennesima ondata di morte e distruzione. A ordinarglielo sarebbero stati gli uomini di Boko Haram che l’avrebbero rapita insieme ad altre 270 ragazze in una scuola di Chibok, in Nigeria: la giovane sarebbe quindi una delle studentesse per cui il mondo intero si è mobilitato dopo i rapimenti del 14 aprile del 2014 e per le quali è nata la campagna #bringbackourgirls.

Adesso le autorità del Camerun hanno aperto un’inchiesta per verificare l’identità della kamikaze, una 15enne arrestata a Limani, nel nord del Paese, non molto distante dal confine con la Nigeria. Insieme a lei, secondo il Guardian, le forze di sicurezza hanno fermato un’altra ragazza: entrambe erano pronte a farsi saltare in aria e a provocare una strage che avrebbe mietuto nuove vittime. Per verificare l’identità della giovane il governo camerunense sta collaborando con le autorità nigeriane per capire se la dichiarazione fatta dalla ragazza al momento dell’arresto sia attendibile.

Garba Shehu, portavoce del presidente nigeriano, Muhammadu Buhari, ha comunicato che l’Alto Commissario nigeriano in Camerun, Hadiza Mustapha, è in contatto con le autorità camerunensi che si sono rese disponibili a collaborare per arrivare alla verità. «Quanto affermato dalla ragazza va preso con il beneficio del dubbio» ha affermato il prefetto di Mayo-Sava, Babila Akao, invitando alla prudenza e precisando che le dichiarazioni della aspirante kamikaze andranno confrontate con i dati nelle mani dalle autorità nigeriane. «La ragazza è stanca, malnutrita e psicologicamente torturata – ha detto Idrissou Yacoubou, capo di un gruppo di autodifesa di Limani – Non ha saputo dare ulteriori dettagli sulla sua permanenza nella foresta, né su come lei e le altre prigioniere siano state trattate».

Il governo nigeriano sta inviando alcuni genitori della comunità Chibok nel vicino Camerun per verificare se la giovane è effettivamente una delle studentesse rapite dai fondamentalisti islamici nigeriani Boko Haram. Shehu ha detto che i due genitori selezionati per intraprendere il viaggio in Camerun sono Yakubu Nkeki, presidente del Chibok Abducted Girls Movement, e Yana Galang, leader femminile del gruppo, la cui figlia di 16 anni, Rifkatu, è tra le ragazze rapite di cui non si hanno più notizie.
«Ci auguriamo che quei genitori saranno in grado di identificare la ragazza – ha aggiunto Shehu – per determinare se è una delle studentesse scomparse». Per adesso l’unico dato riguarda l’età di una delle due: secondo un portavoce dell’associazione potrebbe corrispondere a quella della più giovane del gruppo a essere rapita. Il confronto tra i genitori e le giovani avverrà lunedì nella città di Douala, in Cameron.
Da tempo Boko Haram, gruppo jihadista affilato a Isis, utilizza giovani donne per i suoi attacchi terroristici: al momento, su 270 ragazze rapite, solo 50 sono riuscite a fuggire, mentre la sorte delle altre rimane ancora ignota.