Le fiamme che venerdì scorso hanno illuminato Parigi, pregne di morte e rabbia, hanno scosso le coscienze del mondo intero, provocato sdegno e generato intolleranza negli animi di chi ha sempre provato un’insofferenza latente nei confronti dei musulmani. Ad essi, però va ricordato che i terroristi dell’Isis hanno massacrato in Libano, due giorni prima degli attentati verificatisi a Parigi, 44 persone e ferito 139, tutti musulmani, ma le vittime libanesi non interessano a nessuno, come peraltro i 224 turisti deceduti nell’esplosione dell’aereo passeggeri recante bandiera russa, nei pressi della regione del Sinai. Durante la notte i jihadisti hanno esultato sui social network, postando messaggi come:”Ricordate, ricordate il 14 novembre di #Parigi. Non dimenticheranno mai questo giorno, così come gli americani l’11 settembre”, “La Francia manda i suoi aerei in Siria, bombarda uccidendo i bambini, oggi beve dalla stessa coppa”. La replica di Hollande è stata di far bombardare le basi strategiche e di addestramento dell’Isis, in Siria, sostenendo di non aver ucciso durante il raid alcun civile, come se gli ordigni sapessero distinguere e colpire solo gli jihadisti. Il giorno dopo la mattanza compiuta dai terroristi, la capitale francese si è svegliata stordita, sui muri erano ancora affissi alcuni manifesti che riportavano lo slogan “Je suis Charlie”, ricordando e denunciando il massacro avvenuto nella sede della testata satirica Charlie Hebdo, con l’unica differenza che in quell’occasione i monumenti erano stati tappezzati con matite, mentre in questi giorni la gente posa su di essi dei fiori. La gente s’incontra per strada, si abbraccia, cerca conforto nel dialogo, spesso s’incontravano per le strade gruppi di gente tra di essa sconosciuti. Uno dei luoghi colpiti dai terroristi venerdì è stato il teatro Bataclan, quando gli attentatori hanno fatto irruzione nella sala, era in corso il concerto della band statunitense Eagles of Death Metal,in cui ha perso la vita la studentessa italiana Valeria Solesin. Sin da subito, la priorità della polizia francese, è stata quella di arrestare la mente del commando, ossia il belga Abdelhamid Abaaoud, morto assieme a sua cugina, che si è fatta esplodere durante lo scontro a fuoco del 18 novembre, in cui le teste di cuoio hanno arrestato otto probabili jihadisti. Il clima di terrore, sta portando i paesi europei a rafforzare le misure di sicurezza, infatti nei giorni seguenti sono state sospese due partite di calcio, la prima tra Spagna e Belgio e la seconda ad Hannover tra Germania e Olanda a causa di un pacco contenente esplosivo. Avrebbe dovuto assistere a quest’ultima partita anche la cancelliera tedesca Angela Merkel.