Non deve essere stato facile andar via, come non lo è stato, tre anni fa, restare. Se non altro per abitudine. Dopo quasi nove anni, unico presidente della storia repubblicana rieletto alla carica più alta dello Stato, Giorgio Napolitano, il 15 gennaio, ha lasciato il Quirinale. Alcuni affermano che,considerando i tempi, sia stato il miglior presidente che potessimo avere, altri sostengono che sia, invece, stato il peggiore dei presidenti della Repubblica italiana.
E’ certo che non è stato il presidente della Giustizia e della Legalità: in nove anni ha fatto distruggere le intercettazioni Stato-mafia, ha firmato il Lodo Alfano e il Legittimo impedimento; non è stato nemmeno il presidente del Popolo che lavora e produce: ha firmato la Riforma Fornero, il Job act e lo Sblocca Italia.
La corsa alla successione è già iniziata: il primo voto è previsto il 29 gennaio, il 31 potrebbe essere eletto il nuovo Capo dello Stato, a maggioranza semplice. Da ambienti Pd filtra intanto la prima rosa di nomi. Sono in sei: Amato, Fassino, Finocchiaro, Mattarella, Padoan e Veltroni.
Possiamo solo augurarci che vinca il migliore!