La battaglia continua: Gilda e Anief chiedono un decreto legge sulle assunzioni degli insegnanti precari, mentre nelle piazze di tutta Italia si organizzano sit-in di protesta. “Uscite di casa con una maglia o un foulard rossi e con il vostro libro preferito in mano”, dicevano le ultime istruzioni lanciate sui social e diffuse attraverso sms, viber e whatsapp –
recatevi nella piazza prestabilita e aspettate che le gente si raduni. Alle 19:20- 19:30 disponetevi in file orizzontali parallele non troppo strette o troppo lunghe, oppure a scacchiera, come un esercito della conoscenza. Ci disporremo in cerchio per evitare similitudini con le sentinelle in piedi. Alle 19:35 – 19:40 tutti leggano contemporaneamente ad alta voce un passo del proprio libro, in modo da creare un momento suggestivo. Alle 19:45 – 19:50 rimanete immobili e in silenzio con il libro stretto al cuore, in una posa simbolica. Alle 19:55 si sciolgano le fila ordinatamente”.
Eccoli i lavoratori della conoscenza, non solo precari, in lotta contro l’ignoranza e l’opportunismo di chi vuole distruggere la Scuola pubblica, contro le parole distorte di chi sa di poter utilizzare i mezzi di comunicazione di massa per offuscare le menti. “Buona Scuola” perchè? Perchè quella proposta sarà effettivamente migliore di quella che c’è adesso?
Nelle piazze della penisola italiana, in questi giorni, si discute e si danno indicazioni operative per l´adesione allo sciopero proclamato da FLC Cgil, CISL scuola, UIL scuola, SNALS e GILDA, in concomitanza degli scrutini.
Intanto, la commissione Istruzione e cultura di Palazzo Madama, riunitasi a margine degli interventi dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria, ha dato il via alla discussione generale sulla “Buona scuola” di Renzi e Giannini con gli interventi dei relatori, Francesca Puglisi (Partito democratico) e Franco Conte (Area popolare).
La seduta è durata circa un’ora. I lavori in commissione al Senato, che dovrà approvare il disegno di legge in seconda lettura, riprenderanno la prossima settimana (mercoledì 3 giugno). I sindacati e le associazioni di categoria continuano a protestare temendo peraltro che possano slittare le prime assunzioni di docenti previste già a settembre, mentre i partiti e i gruppi parlamentari continuano a chiedere modifiche che in parte sono già state attuate alla Camera rispetto al testo originario e altre dovrebbero essere apportate al Senato. “Il governo si fermi, non può ignorare il dissenso”, incalzano i parlamentari del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo componenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato. “Il nostro compito – ha detto la relatrice del ddl Francesca Puglisi – è quello di lavorare per continuare a migliorare il testo sciogliendo – ha sottolineato – alcuni dubbi ancora presenti”.
Ma c’è chi almeno sulle assunzioni insiste per un decreto legge d’urgenza. “Diamoci un tempo giusto – ha detto uno dei rappresentanti di Gilda ascoltati nel ciclo di audizioni, rispondendo alle domande al Senato sul ddl Buona Scuola – per parlare della riforma e presentare un decreto sull’assunzione del precariato”. Oltre allo stralcio delle assunzioni dal ddl viene chiesta anche l’eliminazione della nuova norma sulla “chiamata diretta”. Dello stesso avviso è l’Anief. “Il ddl sulla scuola – ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief, in audizione congiunta della commissione Cultura e Istruzione di Montecitorio e Palazzo Madama – va obbligatoriamente rivisto. Tutti i precari – ha proseguito il sindacalista – devono essere assunti subito dallo Stato e non possono essere selezionati – ha sottolineato – da un preside manager di ogni istituto”.
Nella foto, a sinistra, di fronte agli insegnanti in protesta, il preside del liceo scientifico A. Messedaglia di Verona, favorevole all’azione di sensibilizzazione davanti al teatro Ristori.