di Elisabetta Castellotti
Anche Lodi, come Friburgo, ha creato la sua mappa cittadina sulle strade femminili. Nel 2012 l’insegnante Giordana Pavesi con una secondaria di primo grado ha ricercato e fotografato le vie della città dedicate alle donne. Collaborando con l’archivio storico, ha poi analizzato documenti e ricavato notizie sulle protagoniste dell’odonomastica cittadina. A Lodi solo il 9% delle vie propone figure femminili. Su 499 strade, 197 sono dedicate a persone:180 a uomini e solo 17 a donne (6 sono nomi di sante, anche se 3 sono legate alla storia di Lodi) a cui si aggiunge infine la generica Via delle Orfane.
Nella ricerca biografica le donne sono state raggruppate in figure religiose, musiciste, scrittrici, scienziate, educatrici, benefattrici. Alcune di loro sono ricordate perché associate al marito, ne riportano, infatti, il cognome e ne viene trascurato quello di nascita, è il caso di Maria Hadfield in Cosway, ma anche di Angela Pugni in Danelli così come Marie Sklodowska in Curie, l’unica donna a essere commemorata senza avere un legame diretto con la città. L’attività è proseguita con la produzione di una mappa per creare un percorso al femminile da suggerire ai turisti. L’amministrazione comunale nel 2014, ascoltando le richieste di alunne e alunni dell’Istituto Cazzulani e degli istituti che si sono aggiunti nell’attività di ricerca, ha ricordato altre donne inaugurando il Parco di Hadir, via Elena Cazzulani e via Chiarina Orsini…Il lavoro continua!
Queste le strade femminili di Lodi: Via Ada Negri, Via Camilla Tavazzi Catenago, Via Maria Cosway, Via Carlotta Ferrari, Via Flora dei Tresseni, Via Anna Vertua Gentile, Via Elisa Giambelli, Via Giuseppina Strepponi. Via Giannina Russ, Via Pierre e Marie Curie, Piazzale Stefano e Angela Danelli, Via Santa Francesca Cabrini, Via Santa Savina, Via Beata Lucrezia, Via Maria Maddalena, Via Santa Maria del Sole, Via Incoronata.
Elisa Giambelli (Busto Arsizio, 1863- Lodi, 1940), educatrice
Nacque a Busto Arsizio da Giuseppa Stazza e Alessandro Giambelli che, per diversi anni, fu direttore della Scuola normale femminile di Lodi. Fu nominata direttrice dell’Orfanotrofio femminile nel 1895 e mantenne la carica per 45 anni, stimata e amata dai superiori e dalle orfane. A termine carriera le fu conferita la medaglia d’oro. Collocata a riposo continuò a vivere, in separato appartamento, presso l’Orfanotrofio femminile.
Anna Vertua Gentile (Dongo 30/05/1845 Lodi 23/11/1926), scrittrice
Nata a Dongo (Como) il 30 maggio 1845, esordì come scrittrice a 23 anni con “Letture giovanili per fanciulle”. Oltre a collaborare con alcune riviste, scrisse numerosi romanzi, per lo più di genere rosa o rivolti ai ragazzi. Morì il 23 novembre 1926 e venne sepolta nel cimitero di Codogno, dove le sono stati intitolati una scuola e un premio letterario.
Carlotta Ferrari (Lodi 27 gennaio 1830 – Bologna 22 novembre 1907), compositrice
Nacque a Lodi e studiò canto e pianoforte sotto la guida di Giuseppina Strepponi. Si perfezionò in composizione. Autrice di alcuni brani da salotto, è conosciuta anche per le composizioni sacre e per i suoi drammi lirici. Nel 1867 ricevette da parte del vicario della Fabbriceria di Lodi l’incarico di comporre una Messa dal vivo per la festa patronale di S. Bassiano. Ormai dimenticata, morì, dopo una lunga malattia, a Bologna.
Maria Hadfield in Cosway (Firenze, 11 giugno 1760 – Lodi, 5 gennaio 1838), artista e educatrice
Maria Luisa Caterina Cecilia Hadfield è stata un’artista e educatrice inglese. Nata a Firenze da padre inglese e madre italiana, si trasferì a Londra nel 1779 e sposò William Richard Cosway, famoso miniaturista del principe di Galles. Nel 1796 muore, a soli sei anni, la figlia Luisa Paolina Angelica e la Cosway si trasferisce a Maleo, nel Lodigiano, dalla sorella Bettina. Trasferitasi a Lodi, apre, il 18 febbraio 1812, una nuova scuola per ragazze, conosciuta poi come il Collegio delle Dame Inglesi. Qui studierà Vittoria, la figlia di Alessandro Manzoni. Le sue convinzioni pedagogiche si rifanno alle teorie di Jean-Jacques Rousseau e Johann Heinrich Pestalozzi.
Giuseppina Strepponi (Lodi 8 settembre 1815 – Milano 14 Novembre 1897), cantante soprano
Giuseppina Strepponi nacque a Lodi da una famiglia di musicisti. Studiò come soprano al Conservatorio di Milano e debuttò ad Adria nel dicembre 1834 in Chiara di Rosembergh. Cominciò a frequentare il compositore Giuseppe Verdi, rimasto vedovo della prima moglie, interpretando alcune sue opere. In seguito si sposarono. La salute malferma le impedì di proseguire la carriera di cantante. Quando morì, venne sepolta insieme a Verdi nell’oratorio della Casa di riposo per Artisti di Milano.
Francesca Saverio Cabrini, (Sant’Angelo Lodigiano, 1850 – Chicago, 1917), Santa – Patrona degli Emigranti
Nacque da una famiglia cattolicissima, diplomata maestra elementare maturò la vocazione religiosa e prese i voti nel 1874. Nel 1880 fondò a Codogno la Congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù. Nel 1889 raggiunse gli Stati Uniti per prestare assistenza agli immigrati italiani; a New York aprì un orfanotrofio e una scuola gratuita nella Little Italy. Costruì asili, scuole, convitti per studentesse, orfanotrofi, case di riposo, ospedali e 80 istituti in altri 7 paesi del continente. Fu la prima ad affrontare l’impegno missionario, prerogativa degli uomini.
Ada Negri (Lodi 3 febbraio 1870 – Milano, 11 gennaio 1945), scrittrice
Grazie ai sacrifici materni poté frequentare la scuola ottenendo il diploma di insegnante elementare. Ebbe due figlie: Bianca, ispiratrice di molte poesie, e Vittoria, che morì a un mese di vita. Proprio questi accadimenti portano la Negri a rendere sempre più introspettive e autobiografiche le proprie liriche, a partire dalla raccolta Maternità (1904). Nel 1918 pubblicò Orazioni, raccolta di patriottiche odi alla patria che segnarono il suo avvicinamento alle posizioni mussoliniane; queste ultime le costarono, in seguito, anni di oblio. Morì nel 1945 e fu sepolta nel Famedio di Milano. Il 3 aprile 1976 la sua tomba venne traslata nell’antica Chiesa di San Francesco a Lodi, che aveva frequentato e cui aveva dedicato più versi.
Angela Maria Pugni in Danelli (Mortara, 1902-Lodi, 1987), benefattrice.
Nel 1926 partorì la piccola Anna Teresa che morì il 25 aprile dello stesso anno. Sembra che la piccola fosse affetta da qualche disabilità e ciò giustifica la profonda sensibilità della donna nei confronti dell’handicap. Alla sua morte, infatti, volle che il suo patrimonio e le sue proprietà servissero alla creazione di un Centro Residenziale per le persone affette da gravi handicap e impossibilitate all’accudimento in famiglia e il Centro Riabilitativo Polivalente.
Flora De Tresseni (1250-1350 circa), benefattrice
Appartenente a una delle maggiori famiglie guelfe di Lodi. Sposò Antonio Fissiraga, signore di Lodi, capo dei guelfi in Lombardia. La famiglia di Flora era vicina alla spiritualità francescana, la madre, infatti, Lodigiana de Palatini, aveva ideato la costruzione di un grande monastero francescano femminile da dedicare a Santa Chiara. Ad Antonio Fissiraga e alla moglie Flora de Tresseni va assegnato anche il merito della costruzione del Tempio di San Francesco in Lodi.
Savina (Milano 260-267 circa e 311/317 circa), Santa
Savina, nata a Milano dalla nobile famiglia dei Valeri, andò in sposa a un nobile lodigiano. Rimasta presto vedova, si dedicò a opere di carità, aiutando i cristiani perseguitati da Diocleziano. Savina fece seppellire nella propria casa, di nascosto, i corpi di Nabore e Felice, soldati cristiani decapitati a Laus Pompeia (oggi Lodi Vecchio) verso il 300-304. Cessata la persecuzione, Savina fece portare a Milano i resti dei corpi dei due martiri deponendoli nella cappella gentilizia dei Valeri. Al termine della sua vita colma di veglie e preghiere, Savina morì e fu sepolta accanto ai “suoi” martiri. Divenuta Santa, viene celebrata il 30 gennaio.