L’ipotesi della partecipazione dell’Italia nella guerra contro l’Isis che si sta combattendo in Iraq appare sempre più vicina alla realtà. Il ministro della difesa Roberta Pinotti ha dichiarato durante un’intervista al Tg1 che: “Nella lotta all’Isis in Iraq l’Italia c’è sempre stata: siamo ad Erbil, siamo a Baghdad, ci siamo con i nostri addestratori, con i carabinieri e con aerei da ricognizione che partecipano all’operato della coalizione. Eventuali diverse esigenze, sulla base del rapporto con gli alleati e con il governo iracheno verranno valutate ma certamente passeranno al vaglio del Parlamento” . Ha inoltre affermato che “Si stanno valutando possibili nuovi ruoli per i nostri velivoli, e quando dovesse verificarsi questa ipotesi ovviamente riferirò in Parlamento”.
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sulla questione si è espresso sostenendo che “la situazione in Iraq è aperta, c’è una discussione tra gli alleati sul modo migliore per partecipare all’operazione ma una cosa è certa l’Italia non ha preso nuove decisioni sull’utilizzo dei nostri aerei e se dovesse prenderle il governo non lo farebbe di nascosto ma coinvolgerebbe come è ovvio e doveroso il parlamento”. L’Italia collabora in Iraq con le forze alleate da oltre un anno, compiendo solo missioni di ricognizione attraverso l’utilizzo di 140 unità , 4 Tornado e dei droni Predator.