Nell’Italia nonnista, i giovani primi solo a Sanremo

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Se il Paese rischia il default, perché la crescita si è bloccata, non è solo colpa dell’Eurozona che non funziona, il motivo è da ricercarsi anche nella fiducia e nella possibilità che si è data alle ultime generazioni di diventare classe lavoratrice, cioè di ideare e produrre, e nel ruolo che hanno assunto le vecchie. Negli altri stati europei i manager hanno 35 anni, il precariato non esiste e il welfare garantisce un futuro.

L’Italia è un paese per vecchi. Un posto in cui il senex non è il saggio che trasmette ai giovani saperi ed esperienza, ma colui che compete con il giovane oppure lo ignora, infischiandosene, perché sta bene nella posizione che occupa e deve preoccuparsi di mantenerla o di cercarne una migliore per sè. Il senex è colui che non esercita la funzione sociale che dovrebbe esercitare.

È così che i vecchi non adulti hanno incominciato a chiamare bamboccioni i ragazzi che hanno semplicemente avuto quello che hanno trovato; i giovani costretti alla formazione permanente perché non possono lavorare; i giovani sfruttati, che per aprire le porte e lavorare devono pagare, devono passare migliaia di euro al vecchio sistema che li soffoca e continuare a fare pagliacciate, perché gli eterni bambini consumatori fanno comodo. Piacciono anche alle istituzioni scolastiche e universitarie che per accaparrarsi le iscrizioni hanno smesso di istruire e hanno trasformato le lezioni in talk show. Per questo, in Italia, i giovani possono esibirsi per primi solo a Sanremo.

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Giornalista, scrittrice, poeta, regista-sceneggiatrice, attrice e docente di letteratura e storia, è autrice del blog Efemeride e del progetto "La polis borghese: modelli e ruoli nella comunicazione sessista", vincitore di "Bando alle ciance", del Comune di Sommacampagna (Vr), e del primo premio nazionale in Comunicazione del bando "Sulle vie della parità". Ha vissuto 9 mesi in Belgio, dove ha svolto attività di ricerca per il progetto Erasmus e lavorato alla pubblicazione di “Cronache dal Belgio” (Edizioni dal Sud). E’ laureata in Lettere e Filosofia con una tesi su Guido Morselli. Ha fondato Simploché – Associazione Culturale Guido Morselli, di cui è presidente. Ha scritto alcuni saggi ('Unde malum? La ricerca letteraria di Guido Morselli' - Racioppi editore, “Il Neorealismo nell’opera di Guido Morselli”; “Ali per volare: le parole di Guido Morselli”; “A partire da sé” in “Incipit. Così inizierà il mio primo libro… Un’esperienza di scrittura creativa nelle scuole superiori di Fasano” Rotary club di Fasano (Br) - Edizioni dal Sud) e "Precarious: quello che della Scuola non si dice", vincitore del premio internazionale "Tra le parole e l'infinito". Ha collaborato con il Co.re.com Puglia; con la Rai, per un’inchiesta sul precariato, e con l'IPSAIC. Nel 2010, ha organizzato la IX edizione del premio letterario ‘Il viaggio infinito’. Ha pubblicato "Versi in Gondola", Wip edizioni e contribuito alle antologie poetiche "Preghiere", edizioni Ilfilorosso, e "Ghirlandina e dintorni", Giornata mondiale della Poesia 2018, Club per l'Unesco di Modena. Ha vinto il premio "Il viaggio infinito" sez. poesia inedita e il Premio speciale per la Letteratura "Le Occasioni". In qualità di critico dello spettacolo, ha prodotto il programma televisivo 'Monitor teatro' trasmesso da AntennaSud e da Odeon Tv. Ha contribuito come sceneggiatrice e giornalista al programma “Tutto in 50 secondi” trasmesso da Vero Tv e Sky. Ha fondato per gli Istituti d'istruzione secondaria la radioweb "Beacon Waves" premiata con il premio speciale interregionale "Sulle vie della parità" e riconosciuta come buona pratica. Ha vinto il premio nazionale di fotografia "AlberoAndronico" e il premio "Visioni metropolitane" sezioni racconti e fotografia.