NEPAL – Dopo il sisma aumentano le schiave del sesso

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Il 25 aprile scorso uno dei terremoti tra i più violenti registrati negli ultimi anni, ha messo in ginocchio il Nepal. Il bilancio delle vittime è stato tragico, infatti è costato la vita a 8.673 persone. Dopo ogni disgrazia è consuetudine degli avvoltoi e sciacalli recarsi nei luoghi feriti ed approfittare della condizione disagiata in cui versano gli sfollati. Nonostante molte nazioni si siano mobilitate, affinché la situazione non peggiorasse, gli sciacalli hanno potuto agire indisturbati, infatti dopo il sisma è aumentato in modo esponenziale il numero di donne costrette a divenire schiave del sesso, le spose bambine e i bambini ceduti al mercato delle adozioni illegali. Le donne indotte alla prostituzione e le spose bambine provengono dalle classi sociali più povere in cui il livello di alfabetizzazione è molto basso, rendendole dunque più vulnerabili rispetto a quelle istruite, spesso inoltre gli sfruttatori si avvicinano alle ragazze in veste di soccorritori e le convincono a seguirli prospettando a esse la possibilità di una vita migliore. Il ministro dell’infanzia Ram Prasad Bhattarai, per ciò che concerne l’emergenza legata ai bambini scomparsi, ha sentenziato che i bambini non potranno viaggiare se non accompagnati dai parenti o se scortati dai tutori legali, essi dovranno avere l’autorizzazione dei servizi sociali. Il governo, oltre a ciò , dopo il fermo da parte della polizia di due pullman con a bordo dei bambini che viaggiavano senza accompagnatori, ha deciso di sospendere le adozioni internazionali.