TURCHIA – Aggredito un giornalista del quotidiano Hurriyet. Aveva contraddetto Erdogan

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La questione turca inizia ad assumere toni preoccupanti nel panorama mondiale. Dopo la tragica fine degli accordi col Pkk datata il 23 luglio, quando i raid turchi hanno bombardato le postazioni del Pkk collocati nel nord dell’Iraq , si è assistito ad una serie di sanguinari episodi che hanno provocato la morte di 1300 curdi. Il partito dei lavoratori curdi in un comunicato ha spiegato che “La tregua non ha più significato dopo gli intensi bombardamenti aerei da parte dell’esercito di occupazione turco”. L’armistizio perdurava da marzo 2013, fu comunicato illo tempore da Abdullah Öcalan, leader del Pkk, dopo un massacrante conflitto durato trent’anni e costato la vita a 40.000 persone.
Di ieri la notizia della morte dei due poliziotti turchi nella zona sud est del paese,assassinati mentre erano in procinto di lasciare il comando di polizia della città di Silvan, situata nella provincia di Diyarbakir.
In questo clima teso, alimentato dai pesanti scontri a fuoco, la libertà di stampa risulta essere minata e lesa. Ad un mese dall’appuntamento alle urne in cui il popolo turco dovrà eleggere i propri parlamentari, Ahmet Hakan un giornalista del quotidiano Hurriyet, è stato vittima, nella notte di un’aggressione da parte di quattro persone che sono state individuate ed arrestate. Il quotidiano per cui lavora il giornalista è colpevole d’aver spesso discusso e confutato l’agire del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.