Basta poco!

Pochi mesi e sarà estate. Indimenticabile, per me, quella scorsa…

Il dubbio: rimanere in spiaggia in attesa o andare via troppo presto. Ritornarci, ma stavolta la certezza è che è un po’ troppo tardi. Decidere poi di rimanerci e di starci fino a quando… fino a quando finalmente il miracolo della vita che si rinnova pronta già ad affrontare difficoltà e pericoli è lì sotto i tuoi occhi velati da lacrime di gioia. Ed eccola una minuscola tartaruga Caretta Caretta, che nel buio si confonde con la sabbia appena ondulata dalle precedenti orme, venire fuori veloce e determinata a raggiungere l’increspato nero brillante del mare: ha perso l’unico dentino che aveva nel rompere la rotondità dell’uovo che l’ha protetta per circa due mesi sotto cinquanta centimetri di sabbia e di attenzioni e ora si immerge in quelle acque che hanno visto, sempre nella tranquillità del buio, un’affaticata enorme mamma tartaruga arrivare sulla spiaggia di Castellaneta Marina (TA) per deporre ottantasei piccole bianche speranze. Non si conosceranno mai e la selezione naturale sarà durissima. Di lì a poco altre otto contemporaneamente: saranno più forti insieme? Saranno più facilmente individuabili dai predatori?

Dopo una settimana sessantuno sarebbero state le uova schiuse e per WWF, Anpana, Guardia Ecozoofila sarebbe stato tempo di bilancio. E anche per me, che per più di un mese avevo seguito l’evolversi della situazione, dalla semplice recinzione di protezione al percorso ben delimitato e rinforzato, e, pensando anche alla schiusa, avevo ripulito con un retino quasi quotidianamente, e sempre più incredula, la sabbia letteralmente martoriata da cicche di sigaretta, piccoli imballaggi di plastica, tappi, bicchieri, cannucce … Ma veramente possiamo odiare così l’ambiente e quindi noi e la nostra prole?

Fuoriusciti per un guasto da un impianto di depurazione del Sele, in Campania, dei dischetti traforati in plastica proprio in queste settimane hanno invaso il Tirreno; il mese scorso è stata trovata una colonia di pinguini che vive su agglomerati di plastica; le correnti marine hanno già formato la seconda enorme isola di plastica, dopo quella trovata già nel 1977 da Charles Moore, nell’oceano Pacifico; almeno una balena si è arenata perché ha ingerito una trentina di sacchetti di plastica, come accaduto in Norvegia un anno fa …

Veramente possiamo accettare tutto questo senza fare nulla? E, prima ancora, senza sentirci responsabili?

L’educazione delle famiglie e l’Istruzione tutta possono fare molto: in Puglia con il quadernetto didattico “Basta poco!” distribuito gratuitamente nelle Scuole Primarie (con relativa pagina facebook) si sta compiendo un altro passetto verso un consumo più consapevole dell’acqua, per esempio, e verso la riduzione della plastica e degli sprechi con l’invito ad aiutare gli/le altri/e.

È cristiano, ma anche civico e civile, il messaggio “Ama il tuo prossimo come te stesso/a”, ma come possiamo amare davvero se non ci amiamo?

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ANBAR – Fahdawi: “Si rischia la tragedia umanitaria”. L’Isis chiude la diga di Ramadi

E’ allarme umanitario a Anbar, regione confinante con Baghdad dopo che miliziani dello Stato islamico dell’Isis hanno chiuso le condotte della diga di Ramadi sull’Eufrate, limitando l’afflusso di acqua in alcune località a est della capitale irachena. A darne notizia è stata la televisione panaraba al Arabiya.

Il governatore di Anbar, Sabah Karhut, ha parlato in tv e haconfermato il drastico abbassamento del livello dell’Eufrate nei pressi di Habbaniya e Khaldiya, centri minori sulla strada per Baghdad e assediati dall’Isis.

“Si rischia la tragedia umanitaria”, ha aggiunto Rafea Fahdawi, leader di una tribù locale, in lotta contro l’Isis. Come ha riportato  il quotidiano al Hayat, i jihadisti hanno intenzione di attaccare Khaldiye e Habbaniya dopo aver costretto gli abitanti e le forze locali ad arrendersi perché rimasti acqua potabile.




ITALIA – Le 12 voci fiscali che aumenteranno nel 2015

Nonostante la conferma del bonus Irpef, la riduzione dell’Irap per le imprese e la cancellazione dei contributi Inps a carico delle imprese per i neoassunti a tempo indeterminato, la Cgia giudica “preoccupanti” gli aumenti che andranno a colpire in particolar modo gli autotrasportatori e i lavoratori autonomi che passano ai caselli autostradali più spesso dei dipendenti.

 Ecco le 12 voci individuate: acqua potabile; benzina e gasolio per i trasportatori; multe per violazione del codice della strada; tasse automobilistiche dovute anche per gli autoveicoli e motoveicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico; pedaggi autostradali; contributi previdenziali per artigiani e commercianti; contributi previdenziali gestione separata Inps; prodotti alcolici; tassazione dei fondi pensione;  tassazione sulla rivalutazione del Tfr; riduzione esenzioni sui capitali percepiti in caso di morte in presenza di assicurazione sulla vita; Iva per l’acquisto del pellet.

Bortolussi (Cgia): “I più colpiti sono gli automobilisti”.  La strada che il leader  indica è quella di “rilanciare la domanda interna attraverso un ripresa degli investimenti, una riduzione del carico fiscale e un conseguente incremento degli impieghi a favore delle famiglie e delle piccole imprese”, visto che il tasso di disoccupazione, secondo Bortolussi, veleggerà nel 2015 intorno al 13%. La stangata nell’anno nuovo, secondo il segretario Cgia, coinvolgerà in particolar modo la categoria degli automobilisti e i trasportatori.“Oltre all’aumento del costo del carburante – sottolinea – dal 1 gennaio scatteranno il ritocco delle sanzioni in caso di violazione del codice della strada, il probabile aumento medio dei pedaggi autostradali fino all’1,5% e le tasse per le auto/moto storiche. Ma coloro che subiranno gli aumenti più preoccupanti saranno le partite Iva iscritte alla sezione separata dell’Inps. Per questi freelance l’aliquota passerà dal 27,72 al 30,72 per cento”.