Dove l’inglese non è british

Sarà che quando un inglese o un nordico qualsiasi ama la cultura italiana e decide di trasferirsi nel Bel Paese ne accetta anche la mafiosità, sarà che il contatto con il nostro paese macchia anche loro, sta di fatto che le scuole di lingua inglese in Italia non sono trasparenti ed efficaci come dovrebbero. Un manager italiano o inglese inserito nell’english  business non fa la differenza.

Corsi erogati senza fatturazione, programmi e metodi lontani mille miglia dall’efficacia didattica e, quando il corso è fatto pagare attraverso un finanziamento, l’imbroglio si sposta su altri piani: promozioni attraenti per truffare la gente (biglietti aerei in omaggio, lezioni gratuite e numerose trovate accattivanti).

C’è anche l’inglese che fonda associazioni culturali, che tali non sono, per vendere corsi teatrali e campi estivi in Italia e all’estero.

Gli inglesi nel nostro paese non si fanno mancare nulla e il fenomeno è evidente nelle regioni in cui le lingue sono più studiate.

Milioni di introiti a nero e un’offerta didattica scadente di cui solo il Miur non è a conoscenza. Gli altri tacciono. Soprattutto quelli per cui pagare la retta della scuola privata inglese per il proprio figlioletto è molto chic, pertanto, perché denunciare? Anzi, se non fatturano risparmio e faccio il figo.

Proprio quelli che, quando si tratta di scuola pubblica, spianano la strada ai propri figli insultando i docenti: tanto non si paga, il dirigente non risponde con il suo avvocato e incolpa il docente che non adirà le vie legali e così la passo liscia e ottengo quello che voglio.

Questa è l’Italia. Questo è il paese dove la delinquenza si fa internazionale sostenuta dalle istituzioni che approvano le leggi senza riordinare il sistema. Perché, è ormai noto, ci sono il Clil e la Carta del docente, i punteggi per i trasferimenti assegnati a chi ha le certificazioni linguistiche, i punteggi per i concorsi pubblici… Dunque,  ci sono le scuole di lingua accreditate dal Miur per l’utilizzo della Carta del docente. Ma secondo quali criteri? Resta un mistero. Di sicuro non quelli della trasparenza e dell’efficacia.

Oltre a  finanziare le scuole paritarie, il Ministero della Pubblica Istruzione in Italia ha creato un losco indotto economico per le scuole private di lingue straniere, l’inglese è solo la più studiata e praticata, costringendo il proprio personale ad alimentarlo. Vergogna!

Questa è solo una delle possibili fotografie dell’Italia dei ricatti.