CUBA – Un nuovo passo verso il disgelo, dopo 88 anni un presidente Usa tocca l’isola

Barack Obama scende la scaletta dell’Air Force One e mette piede sul suolo di Cuba, primo presidente americano a farlo da 88 anni a questa parte.

È un nuovo passo verso il disgelo tra Usa e Cuba, nel quale ha avuto una parte decisiva la mediazione di papa Francesco.

Obama, insieme alla first lady Michelle e alle due figlie, ha messo piede a Cuba alle 16.34 (le 21.34 in Italia) scendendo con un ombrello aperto dall’AirForceOne, atterrato all’aeroporto Jose Marti dell’Havana sotto un cielo grigio e una leggera pioggia. Ad attenderlo il ministro degli esteri cubano, massima autorità presente, Bruno Eduardo Rodriguez Parrilla. Gli Obama sono poi saliti a bordo della limousine presidenziale.

Uno sbarco storico, ma offuscato dalla retata che lo ha precedeto, con una cinquantina di attivisti dei diritti umani arrestati «in modo particolarmente violento» durante una marcia pacifica all’Avana, come denunciano fonti dell’opposizione. Tra loro anche una ventina di esponenti del gruppo ‘Damas de blancò, formato dalle mogli di prigionieri politici, all’esterno di una chiesa dove tentavano le loro proteste settimanali. «È stato brutale, ci sono persone con fratture e contusioni. Ci hanno picchiato duro», ha raccontato un oppositore, Antonio Rodiles.
Forse una prova di forza del regime di fronte alla dichiarata intenzione di Obama di parlare anche di diritti umani e di incontrare alcuni dissidenti. O forse un colpo di coda all’interno di un partito comunista dove sembrano convivere sentimenti contrastanti, come dimostrano le foto sui giornali cubani dell’incontro  tra Fidel Castro e il presidente venezuelano Nicolas Maduro, che per ora ha distratto dall’arrivo di Obama. Il presidente Usa stringerà la mano solo al presidente Raul Castro, non all’ex lider maximo, che resta l’icona di una rivoluzione anti-americana esportata poi in America latina.




Dipartite: dopo Pino Daniele, Rosi e Anita Ekberg

Ci sono immagini, suoni e parole che rimarranno impresse nella mente di milioni di persone,poiché chi le ha interpretate le ha rese eterne. Il 2014 ha portato via con sé personalità conosciute tra cui il cantante Giuseppe Mango, morto stroncato da un infarto, durante il concerto che stava tenendo al Pala Ercole di Policoro, in provincia di Matera, gli attori americani Robin Williams e Philip Seymour Hoffman, il premio nobel per la letteratura Gabriel García Márquez,La bimba prodigio di Hollywood Shirley Temple, e l’attrice nazionalpopolare Virna Lisi.

Il 2015 non ha compiuto il suo primo “complemese”, ma ha già visto tre importanti personaggi di fama mondiale spegnersi lasciando in chi li ha sempre sostenuti e amati un vuoto incolmabile caratterizzato da grande incredulità,perché alcune persone sembrano immortali. Il 4 gennaio, il cantautore partenopeo Pino Daniele che attraverso canzoni come Napule ha reso onore alla sua città è stato stroncato da un infarto.

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Il 10 gennaio è deceduto il regista Francesco Rosi, profondo innovatore del linguaggio cinematografico e fautore di un grande impegno sociale e politico, ha prodotto film quali: Il caso Mattei e Le mani sulla città. Il suo operato ha ispirato registi del calibro di Coppola e Scorsese. Esemplare e degna di rispetto è stata l’iniziativa promossa dalla figlia di Rosi, Carolina che ha invitato sostenitori e amici attraverso il suo necrologio pubblicato sul quotidiano “Il Corriere della sera” a non rendere omaggio a suo padre mediante dei fiori, ma con “la solidarietà agli immigrati”. Dopo sole ventiquattro ore si è spenta Anita Ekberg, meglio conosciuta come la femme fatale dalla chioma color oro che con andatura elegante interpretò la scena girata nella fontana di Trevi del film “La Dolce Vita” di Federico Fellini.

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Resta un’incognita sulla sorte dell’ex presidente cubano Fidel Castro; c’è chi sostiene la sua dipartita, chissà se questa tesi sia veritiera e se anche lui abbia sette sosia pronti a sostituirlo.