ITALIA – L’arte del parlare: Beacon Waves trova il logo con le studentesse del Venturi

MODENA – Al Liceo Artistico Venturi il compito di ideare il logo per il progetto “Beacon Waves” della docente Angela Alessandra Milella approvato il 5 ottobre. Alle studentesse è stata consegnata una specifica richiesta: il marchio deve contenere l’immagine della Ghirlandina stilizzata in giallo e in blu (i colori della città di Modena), in modo da sembrare un’antenna radiofonica, e il brand Beacon Waves.

Gli obbiettivi sono due: fare rete con Licei musicali, Conservatori, associazioni e fondazioni del settore radiofonico e cinematografico (o di altri settori afferenti alle aree tematiche da inserire nel palinsesto), con radio libere, gruppi radiofonici; partecipare al concorso nazionale “Sulle vie della parità” indetto dalle associazioni Toponomastica femminile e FRISM.

Gli studenti del Liceo Venturi sono stati seguiti nella realizzazione dei loghi, ora nelle mani della Giuria, dalla professoressa di Grafica, Antonella Battilani, a cui, i ragazzi della 3AAFM dell’Ites Barozzi, con curiosità, sono riusciti a porgere molte domande.

D – Perché ha aderito al progetto “Beacon waves”? Cosa ne pensa?

Il Venturi partecipa da molti anni a progetti rivolti al territorio e a progetti che coinvolgono più scuole. Penso che l’idea di realizzare una radio attivi negli studenti competenze diverse e qualificate da considerarsi all’interno di quelle ‘soft skills’ oggi sempre più richieste in vari ambiti.

D – Quante e quali classi ha coinvolto? All’interno di quale disciplina?

Ho coinvolto le classi 4E e 5E del Liceo Artistico, corso di Grafica, all’interno di Discipline Grafiche.

D – Chi ha partecipato e perché?

Ho proposto il lavoro agli studenti delle due classi con l’obiettivo di consolidare le loro competenze nell’ambito grafico-comunicativo, come la capacità di sintesi e la capacità di interpretare il tema in modo creativo e personale. Il brief che il Barozzi ci ha consegnato esprimeva richieste precise, come l’uso della Ghirlandina, dell’antenna radio e dei colori rappresentativi di Modena: questi vincoli erano da gestire in modo creativo per non scadere nello stereotipo. La sfida è stata lanciata a tutti gli studenti delle due classi, ma solo alcuni sono riusciti a consegnare per tempo.

D – Erano motivati? Quale interesse ha trovato in loro?

Come detto prima il brief ha un po’ irrigidito la creatività, in quanto la scelta degli elementi visivi è stata predeterminata dalla ‘committenza’, senza la possibilità di cercare altri simboli che potessero interpretare la radio e l’identità locale. La sfida era quindi quella di gestire la simbologia data, facendo particolare attenzione alla chiarezza, alla leggibilità e alla creatività. Chi è riuscito a ideare una proposta ha saputo bilanciare la rigidità della richiesta con una propria personale interpretazione e ricercando un buon impatto visivo. Gli studenti in genere partecipano volentieri a quei progetti che sono rivolti all’esterno della scuola e attraverso i quali possono lasciare un proprio ‘segno’.

D – Quali sono invece le Sue passioni? Di cosa si occupa? Svolge altri lavori oltre all’insegnamento?

All’insegnamento della Grafica ho sempre anche realizzato progetti grafici e illustrazioni, prevalentemente per istituzioni pubbliche; ho inoltre realizzato molti libri per bambini. Penso sia utile, nell’insegnamento di discipline sempre in ‘movimento’ come la Grafica, portare esperienze vere e provarsi sul campo. Uno dei libri a cui sono più affezionata è quello dedicato al terremoto, “Cosa c’è sotto?”, edito da Artestampa per il quale ho scritto anche i testi. L’ho realizzato in pochi giorni dopo il terremoto del 2012 con ha l’obiettivo di far affrontare ai bambini (ma anche agli adulti) la paura del terremoto. Purtroppo è sempre attuale!

D – Le piace ascoltare la radio? Cosa pensa di questo mezzo di comunicazione? Ritiene che ci siano possibilità di lavoro per i giovani in questo settore?

Da anni ascolto Radio3, un contenitore culturale molto interessante e stimolante. La radio mi piace molto, ti fa entrare in mondi diversi attraverso il suono, la voce e l’immaginazione. Credo che in questo assomigli un po’ ai libri: con strumenti diversi, ma affini, sia la lettura sia la radio ci aprono mondi infiniti. Spero proprio che ci siano possibilità di lavoro in questo settore, con il web c’è una grande espansione di nuovi mestieri, per menti aperte e giovani.

D – Quale messaggio vuole trasmettere ai giovani?

La domanda mi spaventa un po’. Il messaggio a scuola siamo noi stessi, quello che portiamo, quello per cui ci appassioniamo. Trasmettere la passione per il proprio mestiere forse è la cosa più importante.

D – Perché ha ritenuto una buona idea unire l’arte alla radio?

L’arte è comunicazione ed espressione, quindi in realtà l’arte e la radio sono campi già connessi.

D – Cosa si aspetta dalla nostra web radio? Quali temi le piacerebbe che approfondisse? Quale trasmissione gradirebbe ascoltare?

Mi aspetto di sentire voci fresche e ‘fuori dal coro’, ricche di capacità critiche e di indipendenza di pensiero, che di questi tempi ne abbiamo bisogno. Mi aspetto di sentir vibrare lo spirito dell’avventura della radio, che da sempre è stata vissuta come espressione di libertà e di innovazione.

Come detto, il mio modello di radio è Radio3, quindi posso augurare ai ragazzi di saper approfondire i temi a loro cari con la stessa profondità e competenza che è una caratteristica di Radio3.

D – Cosa pensa delle nuove tecnologie? Usa spesso Internet?

Uso Internet quotidianamente e vivo costantemente a contatto con le nuove tecnologie per necessità professionali e perché amo confrontarmi con il ‘nuovo’. Occorre però non diventarne schiavi, basta camminare per strada oggi e vedere tutti chini sul proprio smartphone, uno spettacolo no sempre edificante. C’è una bella serie tv, “Black Mirror” che porta a livelli estremi l’uso delle tecnologie e disegna un futuro distopico allarmante. Quindi, attenzione!

D – Com’è nata la Sua passione per l’arte? Cosa è per Lei l’arte? Perché è importante? Perché le piace?

Ho sempre disegnato, fin da bambina, perciò in qualche modo ho avuto il destino segnato. L’arte è inutile e noi abbiamo bisogno di cose inutili che diano senso alla nostra vita.

D – Qual è il movimento artistico che preferisce?

Una domanda impossibile! Tutti i movimenti artistici hanno senso se considerati all’interno della loro epoca. Preferisco allora parlarvi di un’arte che è stata a torto considerata ‘minore’, l’illustrazione. Oggi fortunatamente c’è uno sviluppo fortissimo anche nel nostro paese della graphic novel, una sorta di romanzo disegnato e credo che qui si trovino le cose migliori dal punto di vista della ricerca artistica, e di quel linguaggio che unisce i due grandi campi della parola e dell’immagine. Ci sono autori incredibili, come Manuele Fior, Stefano Ricci, il modenese Marino Neri. Personalmente credo che in questo campo, liminare tra illustrazione, fumetto e narrazione visuale, il più grande sia Gipi, che a mio avviso riesce sempre a creare storie necessarie ed emozionanti. È appena uscito il suo nuovo libro “La terra dei figli”, dopo il bellissimo “unastoria”. Ve lo consiglio!

D – L’arte ha oggi la stessa importanza che ha avuto nel passato? Come vede il futuro dell’arte?

L’arte ha sempre avuto importanza nella nostra società e avrà sempre più spazio perché come aveva giustamente previsto Marcel Duchamp, l’arte è dappertutto. Piuttosto è quello che viene definito il sistema dell’arte, che è un sistema culturale ed economico che accredita valore agli artisti in un gioco complesso che riguarda vari ruoli, (critici, curatori, gallerie e musei) che è un problema. A volte non è facile distinguere fra ciò che ha valore e ciò che è di moda o che ha quotazioni falsate come un titolo in Borsa. Il tempo forse ci dirà qualcosa di più su questo. Cosa rimarrà?

D – Cosa dovrebbe insegnare l’arte a scuola? Perché è importante per gli adolescenti?

L’arte dovrebbe insegnare a porci delle domande, a sviluppare il nostro senso estetico e il nostro pensiero critico, forse ci aiuta a vivere meglio. Credo che non occorra fare distinzioni generazionali, l’arte è importante per tutti.

D – Pensa che questo progetto avrà successo?

Penso che avrà successo perché è un’idea creativa che affonda le sue radici in un passato ‘glorioso’, come ho detto prima la radio è un’affermazione di libertà.

D – Cosa pensa della condizione dei giovani? Quale futuro immagina per i ragazzi d’oggi. Vede un futuro per loro e per le nuove generazioni?

La condizione dei giovani oggi è imbarazzante a dir poco. Se posso trasmettervi una sensazione è che siamo nel tempo in cui Saturno divora i prori figli, la sensazione non è bella ma la nostra società è in una fase di grande crisi e non lascia spazio ai giovani, lo fa solo a parole. Il futuro ci sarà in ogni caso, il futuro è adesso, posso dire ai ragazzi di svegliarsi dal torpore catatonico che sembra avvolgerli. Questo progetto mi sembra ancora più bello se consideriamo la forza comunicativa che la radio può avere ancora oggi. Potete esprimere le vostre idee, finalmente! Perciò, evviva la radio!




ITALIA – Il suicidio seconda causa di morte per i giovani

In Italia il consumo di antidepressivi cresce. E se è difficile quantificare il peso della crisi economica, diversi soggetti le attribuiscono un ruolo importante nell’aumento dell’uso di questo tipo di farmaci. Nei primi otto mesi di quest’anno è salito del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2012; tra 2000 e 2011 le dosi assunte giornalmente sono più che quadruplicate. L’associazione pensionati Confesercenti, quella dei Contribuenti e la Società Italiana di Psichiatria puntano il dito contro la recessione.

E’ allarmante il dato diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che rivela un aumento del 40% negli ultimi 7 anni di consumo di psicofarmaci tra i paesi occidentali. Il suicidio è la seconda causa di morte per i giovani italiani dopo gli incidenti stradali.




Epistolario finlandese: i bandi fantasma del Ministero degli Esteri

Per molti giovani italiani l’Odissea inizia prima di mettersi in viaggio.  Ritrovarsi a vagare nei meandri della Pubblica amministrazione per accedere a un bando europeo per la mobilità non è un’impresa eccezionale e non bisogna nemmeno chiamarsi Ulisse per trascorrere un anno in balia degli uffici, alla ricerca di informazioni criptate come nella migliore caccia al tesoro.  Mi è capitato di provare il desiderio di conoscere le gloriose istituzioni scolastiche e universitarie finlandesi e di volerlo fare attraverso il Ministero degli Esteri, che sul proprio sito pubblica una serie di bandi per accedere a borse di studio. Sono  iniziate così le mie traversie.

“Nell’ambito del programma delle borse di studio del CIMO, Centro finlandese di mobilità internazionale (nda), sono cambiate le modalità secondo cui il pool delle borse di studio del Governo finlandese assegna le borse. A partire dall’anno accademico 2014-2015, i Paesi dell’Ue e See, Spazio economico europeo, i quali finora hanno fatto parte di questo programma, ne rimarranno fuori. Tuttavia, i cittadini dei predetti Paesi, quindi anche i cittadini italiani, avranno ancora la possibilità di ottenere borse di studio per studi post laurea in Finlandia attraverso il programma  CIMO fellowships. Occorre tenere presente, comunque, che le borse di studio del programma CIMO Fellowships potranno essere richieste soltanto da un rappresentante di un’università finlandese per conto di un candidato per la borsa di studio. Il candidato straniero non può presentare la domanda direttamente al CIMO.

I candidati non devono avere già trascorso più di un anno in una istituzione accademica finlandese nel periodo immediatamente precedente a quello di fruizione della borsa.

La documentazione richiesta dovrà essere inviata in duplice copia al CIMO, Po box 343, 00531 Helsinki”.

Gent.ma studentessa,

Non so se ha già risolto ma per vedere se tale bando a cui intende partecipare possa essere di una mia competenza o di un’altra struttura , si prega di inviare il bando.

Comunque in Ateneo esiste un ufficio Provvidenze agli Studenti che potrebbe essere l’ufficio giusto.

Cordialità

Lucia Cioce

Dott. Lucia Cioce
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
DARDRE
Responsabile Area Relazioni Internazionali
Tel. +39 080 5714834
Fax +39 080 5714463
E-mail lucia.cioce@uniba.it

Questo fitto scambio epistolare, accompagnato da telefonate, con le istituzioni italiane (Ambasciate e Università) e con quelle finlandesi ne è la prova. Lo consegno ai miei lettori e alla rete con un forte sentimento di disapprovazione e per una denuncia indignata. Anche se la corrispondenza si interrompe bruscamente, le lettere si commentano da sole. Vorrei che nessuno subisca ancora.

Dear Angela Alessandra,

thank you for your inquiry!
I wasn't sure after reading your message, but hopefully you're aware that
in order to apply for the scholarship, you should first establish contact with a
hosting Finnish university and apply for PhD/Doctoral studies – please refer to
www.studyinfinland.fi/doctoral for information and advice on this! So the Finnish
university is "the applicant", not yourself. But aynway, I advice you to
contact the CIMO Fellowship coordinator Ms Tarja Mäkelä
(tarja.makela@cimo.fi) or Ms Päivi Jokinen (paivi.jokinen@cimo.fi) as they
are able to answer programme-related questions better than we are here at Study in
Finland.

If necessary, you can easily find the above programme coordinators' telephone
numbers in our online directory at
http://puhelinluettelo.cimo.fi/puhlu/en/web/index.php

Kind regards,

Ms Maija Kettunen
Coordinator
CIMO | Information Services
www.studyinfinland.fi
www.facebook.com/studyinfinland

Dear Mrs. Tarja Makela,
I am Angela Alessandra Milella, applying for CIMO Fellowship Programme in
Finland. I have fulfilled my application form in all the required fields,
but my University, namely Università degli Studi di Bari, considers my
application unacceptable and therefore they do not want to approve it for
the following reasons:
1) Why does CIMO require the signature of the Università di Bari? What
does CIMO need this signature for?
2) What is the role of the Università di Bari and the related activities
the institution is going to take for CIMO?
3) What is the process for delivery? Do I need to send the application to
Finland myself without the approval of the Università di Bari and then
CIMO will send it back to Bari for the signature, or is the Università di
Bari in charge of sending the whole approved application to Finland?

Do I need a referee or a supervisor from my University, my Professor Furio
Semerari, to approve my application or act as support in the application
process?
Do you have a referee or an Office at CIMO or at the University in charge
of dealing with the subject? I contacted the Finnish Embassy in Rome for
further information and I was told that the application access must be
requested also from a Professor of the Università di Bari: is this
true?
I kindly ask you to clearify this, otherwise all my work on the project
will be lost and I will not be able to submit my application.

Kind regards,
Angela Alessandra Milella

I am on vacation and will read again my emails on 1 June. In urgent matters, please
contact Marjaana Kopperi (marjaana.kopperi@cimo.fi)
best regards,
Tarja Mäkelä

Dear Sirs,
I am Angela Alessandra Milella, applying for CIMO Fellowship Programme in
Finland. I have fulfilled my application form in all the required fields,
but my University, namely Università degli Studi di Bari, considers my
application unacceptable and therefore they do not want to approve it for
the following reasons;
1) Why does CIMO require the signature of the Università di Bari? What
does CIMO need this signature for?
2) What is the role of the Università di Bari and the related activities
the institution is going to take for CIMO?
3) What is the process for delivery? Do I need to send the application to
Finland myself without the approval of the Università di Bari and then
CIMO will send it back to Bari for the signature, or is the Università di
Bari in charge of sending the whole approved application to Finland?

Do I need a referee or a supervisor from my University, my Professor Furio
Semerari, to approve my application or act as support in the application
process?
Do you have a referee or an Office at CIMO or at the University in charge
of dealing with the subject? I contacted the Finnish Embassy in Rome for
further information and I was told that the application access must be
requested also from a Professor of the Università di Bari; is this true?
I kindly ask you to clearify this, otherwise all my work on the project
will be lost and I will not be able to submit my application.
Kind regards,
Angela Alessandra Milella

Dear Angela,

thank you for your message. CIMO does not require the signature of the University of
Bari. Please not, however, that you cannot apply the CIMO Fellowship grant yourself.
It is always the representative of a Finnish university who applies a scholarship
for a candidate university wants to host. Please not also, that this program is
meant for doctoral level studies in Finland.

You can find more information on the CIMO Fellowship program and the detailed
instructions on our web site:
http://www.studyinfinland.fi/tuition_and_scholarships/cimo_scholarships/cimo_fellowships

with best regards

Marjaana Kopperi
Yksikön päällikkö/Head of Unit
Kansainvälisen liikkuvuuden ja yhteistyön keskus CIMO / Centre for International
Mobility CIMO PL / P.O.Box 343 (Hakaniemenranta 6),
FIN-00531 Helsinki, Finland
Puh. / Tel. +358 (0)295 338 553
Fax +358 9 753 1122
marjaana.kopperi@cimo.fi
www.cimo.fi

Dear Sirs of the Vaasa University,

I am Angela Alessandra Milella, I’m an Italian journalist and a
professor in Literature at high school. I’m doing a research in Media
Ethics with Professor Furio Semerari of the University of Bari (Italy):
the objective is to scan paths and gender presence into the new mass media
system, to define the quantity and evaluate the quality of the
multiplicity and pluralism in information. Since 2012 I’ve been working
on an essay on Media ethics, as reported in the attached file as
requested.
I’m applying to the CIMO Fellowship at the University of Vaasa because I
read Media Teoria and Media Ethics represents a crucial element in your
University programme thanks to Professor Tarmo Malmberg: I would like to
collaborate with him for the attached project, as the CIMO Fellowship
requires a representative of a Finnish University to approve the project
and apply for the Scholarship. One last thing: how is the procedure from
now? Do you need further documents?

This work is not only relevant for Italy but for both countries, because
it is a scientific study of the media system aimed at observing, analyzing
and possibly improving the system itself through a partnership between a
variety of domestic communication and media institutions and associations.
The results of my research will be collected and published in a book
available for anyone who will decide to take on from where I left.
I am employee of the Ministero Istruzione Università e Ricerca (MIUR) so
I can use my salary as high school professor as a contribution to the CIMO
Scholarship for the whole research period.
This project is a good test for the future. Once back in Italy, this
opportunity will allow me to pursue my professional goals as a journalist.
I feel I can contribute to the improvement of the media system in Italy.
You will find all the required documents for the CIMO Fellowship in the
attached files: Application Form, CV, Motivational Letter and Project
Presentation, as specified in the CIMO webpage:

http://www.studyinfinland.fi/tuition_and_scholarships/cimo_scholarships/cimo_fellowships

For further questions please do not hesitate to contact me.
Thank you for this opportunity.
Kind Regards,

Angela Alessandra Milella

Dear Ms Milella,

thanks for your contact. I’m sorry to say but I now longer work at
Vaasa University. I hope the the Office of International Affairs will
help you.

Cordiali saluti

Dear Professor Tarmo Malmberg,
with reference to your kind reply, I would like to ask you further
information.
The CIMO Fellowship project allows me to choose the University where to
activate the Fellowship: would it be possible for me to work with you on
my project in your current University? If possible, I would apply to your
new work place in order to get a CIMO Scholarship, because I’m really
interested in your studies and I would like to work with you due to my
background on the subject.
I, therefore, kindly ask you your University details in order to get in
touch with the International Office and enquire about my Application.

Looking forward to your answer,

Best regards.

Angela Alessandra Milella

Dear Ms Milella,

unfortunately I’m on retirement and have no offiial position in any
university, though I still hold a readership at Tampere University.
The most prestigious journaism school in Finland is in Tampere, so I
advise you to contact the Head of the School of Media, Communication
and Theatre who is Dr. Heikki Hellman (heikki.hellman@uta.fi). I hope
you’ll get along with your inquiry.

Distinti saluti

Tarmo Malmberg

Thank you very much Mr. Malmberg,
I will get in touch with Professor Hellman as soon as possible.

Best regards,
Angela Alessandra Milella

Ok. It’s the holiday season in Finland, so he might be on vocation now
but, please, try to reach him.

TM

Dear Professor Heikki Hellman and Sirs of the CMT at Tampere University,

I am Angela Alessandra Milella, I’m an Italian journalist and a
professor in Literature at high school. I’m doing a research in Media
Ethics with Professor Furio Semerari of the University of Bari (Italy):
the objective is to scan paths and gender presence into the new mass media
system, to define the quantity and evaluate the quality of the
multiplicity and pluralism in information. Since 2012 I’ve been working
on an essay on Media ethics, as reported in the attached file as
requested. I’m applying to the CIMO Fellowship at the University of
Tampere, School of Media, Communication and Theatre, because I previously
contacted Prof. Tarmo Malmberg, who suggested me to get in touch with your
school and Head of Studies Prof. Hellman, in order to develop a research
in journalism and communication, a crucial element in your University
programme.
I would like to collaborate with you for the attached project, as the
CIMO Fellowship requires a representative of a Finnish University to
approve the project and apply for the Scholarship. One last thing: how is
the procedure from now? Do you need further documents?
This work is not only relevant for Italy but for both countries, because
it is a scientific study of the media system aimed at observing, analyzing
and possibly improving the system itself through a partnership between a
variety of domestic communication and media institutions and associations.
The results of my research will be collected and published in a book
available for anyone who will decide to take on from where I left.
I am employee of the Ministero Istruzione Università e Ricerca (MIUR) so
I can use my salary as high school professor as a contribution to the CIMO
Scholarship for the whole research period.
This project is a good test for the future. Once back in Italy, this
opportunity will allow me to pursue my professional goals as a journalist.
I feel I can contribute to the improvement of the media system in Italy.
You will find all the required documents for the CIMO Fellowship in the
attached files: Application Form, CV, Motivational Letter and Project
Presentation, as specified in the CIMO webpage:

http://www.studyinfinland.fi/tuition_and_scholarships/cimo_scholarships/cimo_fellowships

For further questions please do not hesitate to contact me.
Thank you for this opportunity.
Looking forward to hearing from you.

Kind Regards,
Angela Alessandra Milella

Dear Angela,

I’m deeply sorry I have disappointed you with your planned project. The fault lays
completely with me. I simply forgot to reply in time. I retraced your message while
emptying my files.

As far as I can see, your application would have served our interests too – although
there’s always the practical difficulty of providing an office here at the
university. I truly regret that we missed this chance.

May I ask what happened to your application? Did you manage to cooperate with
another university here in Finland?

With apologies,

Heikki
Heikki Hellman
Dean, Docent
CMT (School of Communication, Media and Theatre)
Kalevantie 4, FI-33014 University of Tampere, Finland
Tel. +358 40 5713184
heikki.hellman@staff.uta.fi

http://www.uta.fi/cmt/yhteystiedot/henkilokunta/heikkihellman/index.html
http://www.uta.fi/cmt/en/contact/staff/heikkihellman/index.html

New article:
Maarit Jaakkola, Heikki Hellman, Kari Koljonen and Jari Väliverronen: “Liquid
Modern Journalism with a Difference: The changing professional ethos of cultural
journalism”. Journalism Practice, Online first 17.7.2015.
DOI:10.1080/17512786.2015.1051361.
http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/17512786.2015.1051361#abstract

New chapter:
Heikki Hellman and Hannu Nieminen: ”Mediayhtiönä yhteiskunnassa”. In:
Mediajohtaminen: Näkökulmia uudistuvaan media-alaan / ed. by Nando Malmelin and
Mikko Villi. Helsinki: Gaudeamus, 2015, 33–58.

Dear Sir,
It would be a great pleasure for me to cooperate with Uta University on my
project.
The scholarship is still valid for the time being therefore it is my
intention to apply for the project with your support.
Should you need further details. Please contact me at this address.
Looking forward to our collaboration.
Best regards,
Angela Milella




Nell’Italia nonnista, i giovani primi solo a Sanremo

Se il Paese rischia il default, perché la crescita si è bloccata, non è solo colpa dell’Eurozona che non funziona, il motivo è da ricercarsi anche nella fiducia e nella possibilità che si è data alle ultime generazioni di diventare classe lavoratrice, cioè di ideare e produrre, e nel ruolo che hanno assunto le vecchie. Negli altri stati europei i manager hanno 35 anni, il precariato non esiste e il welfare garantisce un futuro.

L’Italia è un paese per vecchi. Un posto in cui il senex non è il saggio che trasmette ai giovani saperi ed esperienza, ma colui che compete con il giovane oppure lo ignora, infischiandosene, perché sta bene nella posizione che occupa e deve preoccuparsi di mantenerla o di cercarne una migliore per sè. Il senex è colui che non esercita la funzione sociale che dovrebbe esercitare.

È così che i vecchi non adulti hanno incominciato a chiamare bamboccioni i ragazzi che hanno semplicemente avuto quello che hanno trovato; i giovani costretti alla formazione permanente perché non possono lavorare; i giovani sfruttati, che per aprire le porte e lavorare devono pagare, devono passare migliaia di euro al vecchio sistema che li soffoca e continuare a fare pagliacciate, perché gli eterni bambini consumatori fanno comodo. Piacciono anche alle istituzioni scolastiche e universitarie che per accaparrarsi le iscrizioni hanno smesso di istruire e hanno trasformato le lezioni in talk show. Per questo, in Italia, i giovani possono esibirsi per primi solo a Sanremo.