ITALIA – Le corti femminili e maschili di Venezia e Mestre

di Nadia Cario

 A Mestre, nel rione di Viale San Marco, esistono due quartieri chiamati Corti femminili e Corti maschili. Ideati nel dopoguerra per rispondere al sovraffollamento del centro storico di Venezia, l’intenzione di realizzare questo villaggio nasce dall’idea di ricreare il paesaggio urbano veneziano in terraferma, con case aperte sulle corti che da sempre hanno facilitato la socializzazione, per consentire alle persone che dovevano abbandonare Venezia, di poter ritrovare a Mestre condizioni simili di vita.

Il progetto viene realizzato a metà degli anni ’50.

Le Corti femminili intorno a cui vengono costruite le case – sviluppate al massimo su due piani, con ampie corti collegate da calli – hanno i nomi di figure tratte dalle opere del drammaturgo veneziano Carlo Goldoni, che nel suo teatro ha introdotto un linguaggio preso dalla quotidianità, dando voce a popolane piene di freschezza e vitalità: attive, vivaci, intraprendenti che agiscono amministrando e curando interessi e reputazione.

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Foto 1 – Corti Femminili

Rosaura è La vedova scaltra, giovane e ricca, che ha vari pretendenti tra i quali sceglie, dopo varie “messe alla prova” da lei ideate, chi le è più fedele.

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Foto 2 – Corte Rosaura

 Mirandolina è la famosa protagonista de La locandiera: fiorentina esuberante, complessa, intelligente, sempre lucida e capace di autocontrollo, riesce a superare ogni ostacolo per badare ai propri interessi assicurandosi benessere economico e mantenendo un costante equilibrio tra reputazione, tornaconto e libertà.

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Foto 3 – Corte Mirandolina

Diverso è il ruolo di Clorinda presente nell’opera Gl’innamorati; è una figura secondaria che si trova ad essere di ostacolo, senza volerlo, tra l’amore di Fulgenzio (presente nelle Corti maschili) e l’innamorata Eugenia, amore che andrà a buon fine.

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Foto 4 – Corte Clorinda

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Foto 5 – Corte Fulgenzio

I personaggi delle opere di Goldoni sono frutto di un’attenta osservazione della realtà veneziana del ‘700 nelle sue multiformi manifestazioni, portando così in scena caratteri che si destreggiano nell’arte di vivere mescolando gioie, dolori, imbarazzi, fraintendimenti e ironia.

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Foto 6 – Corte Marina

Marina, Lunardo e Lucietta sono tre soggetti de I Rusteghi: Lucietta è figlia di Lunardo che ha deciso di farle sposare un giovane senza prima farli incontrare, mentre Marina è la zia del futuro sposo che lo aiuta, attraverso lo stratagemma di farlo travestire da donna, a incontrare la promessa sposa.

Foto 7 – Corte Lunardo

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Foto 8 – Corte Lucietta

Goldoni ha dato voce e intelligenza all’agire femminile nel secolo dei lumi: Corallina è La serva amorosa e nella prefazione all’opera l’autore scrive «Non ostante che la mia Serva Amorosa abbia avuto sì bell’incontro a Bologna, a Milano, e a Venezia, non manca a lei la sua critica. Dicesi che Corallina parla più che da Serva, ed opera con troppo ingegno e con troppo fina condotta. Ciò è vero, se tutte le Serve hanno ad essere quelle sciocche, che tali Critici avranno praticato sol tanto; ma io ne ho conosciute delle bene educate, delle pronte di spirito, capaci de’ più difficili, de’ più delicati maneggi. Io non imbarazzo questa mia Serva in cose superiori al femminile talento: ella è una femmina più accorta di molte altre, siccome lo è effettivamente l’Attrice medesima, che ha tal carattere rappresentato.»

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Foto 9 – Corte Corallina

La vivace Smeraldina è la servetta di Clarice nell’opera Il servitore di due padroni che si fa portavoce delle donne, ribadendone l’importanza e denunciando i soprusi degli uomini.

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Foto 10 – Corte Smeraldina

Orsetta la troviamo ne Le baruffe chiozzotte che raccontano del “popolino” di Chioggia: donne sedute per strada a ricamare e cucire che litigano aspettando il ritorno dal mare dei fidanzati pescatori con i quali la gelosia li fa litigare in un crescendo che si conclude poi in lieto fine.

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Foto 11 – Corte Orsetta

Zanetta, oltre ad essere presente in un’opera, è il nome dell’attrice Giovanna Maria Farussi (Venezia 27.8.1707 – Dresda 29.11.1776) detta appunto Zanetta. Questa attrice talentuosa fu anche abile amministratrice dei propri interessi, che gestiva direttamente. Si esibì in Italia e all’estero. A Verona conobbe Goldoni che nel 1734 scrisse per lei La pupilla. Recitò a San Pietroburgo e venne chiamata a Dresda, dove si stabilì definitivamente. Sposò a 16 anni Gaetano: il loro primo figlio fu Giacomo Casanova.

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Foto 12 – Corte Zanetta

Accanto alle figure delle opere goldoniane nel 2012 sono state intitolate due strade delle Corti femminili a importanti letterate del ‘700 veneziano, contemporanee di Goldoni. Anche loro ebbero a che fare con il teatro e le opere teatrali.

Elisabetta Caminer (Venezia 29.7.1751 – Orgiano 7.6.1796) fu editrice, giornalista, letterata, traduttrice e poeta. Grazie all’attività svolta con l’Europa letteraria – foglio di tendenza impegnato a diffondere la letteratura moderna francese e a riunire l’intelligenza italiana contemporanea – e alla traduzione delle commedie francesi – che attraverso la loro rappresentazione in teatro educavano il popolo alla libertà – è stata una delle protagoniste dell’illuminismo veneto e veneziano. Il suo salotto divenne centro di raccolta intellettuale e culturale.

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Foto 13 – Via Elisabetta Caminer

La colta Luisa Bergalli (Venezia 10.04.1703 – 18.7.1779), dalla vita sociale molto intensa, fu poeta, drammaturga, traduttrice e critica letteraria. Spaziò in diversi generi teatrali quali il melodramma, la tragedia, la commedia, frequentando la bottega della pittrice Rosalba Carriera.

A ventidue anni una sua opera venne messa in scena al teatro San Moisè e ne aveva 23 quando debuttò nella critica letteraria con un’antologia dal titolo I componimenti poetici delle più illustri rimatrici d’ogni secolo, considerata la prima antologia della poesia femminile realizzata da una donna che suggerisce, di fatto, un nuovo canone di lettura.

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Foto 14 – Via Luisa Bergalli

Il personaggio Cristofolo è lo zio di Anzoletto, novello sposo nell’opera La casa nova alle prese con una serie di disavventure.

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Foto 15 – Corte Cristofolo

Lindoro è l’innamorato ricambiato di Zelinda ne Gli amori di Zelinda e di Lindoro. Il loro amore viene contrastato da rivalità e gelosie.

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Foto 16 – Corte Lindoro

 Todero è il nome del vecchio fastidioso della commedia Sior Todero Brontolon che oltre ad essere brontolone è avaro e superbo. Nipote di Todero è la giovane Zanetta (presente nelle Corti femminili) e Giovanna Maria Farussi. La morale della Commedia consiste nel mostrare l’odiosità del protagonista, affinché quelli che si trovano, per loro disgrazia, da questa malattia attaccati, se ne correggano.

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Foto 17 – Corte Todero

Ridolfo è il caffettiere-padrone ne La bottega del caffè: dal centro della piazza vede e partecipa a ciò che succede intorno, prendendosi a cuore la sorte di un giovane mercante che si sta rovinando la vita perdendo tutto al gioco.

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Foto 18 – Corte Ridolfo

Vite che si intrecciano tra realtà, storia e fantasia, riscritte ed esposte sul territorio veneziano.

 

 




INDIA – Arbitraggio internazionale per la testa dei marò. Rinnovato il permesso a Latorre

Dopo oltre 40 mesi di stallo, la contesa tra Italia e India sul caso dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ha ufficialmente imboccato la strada dell’arbitrato internazionale. Riconoscendo gli obblighi derivanti dalla Convenzione Onu sul diritto del mare (Unclos), New Delhi ha infatti accettato che la Corte permanente di arbitraggio (Cpa) dell’Aja risolva la controversia sulla giurisdizione per l’incidente che ha coinvolto il team antipirateria della petroliera Enrica Lexie il 15 febbraio 2012 e in cui sono morti due pescatori indiani.

Nel frattempo ha appoggiato la decisione dei giudici di estendere di altri sei mesi (è stato il quarto rinnovo) del permesso a Latorre, che scadeva il 15 luglio, per proseguire la sua convalescenza dopo l’ictus che l’ha colpito a fine agosto 2014 e l’operazione al cuore dello scorso gennaio.

Per il governo di Roma è la conferma che la strategia dell’internazionalizzazione sta finalmente dando frutti dopo l’insuccesso dei contatti diplomatici. “E quindi le decisioni di oggi – ha sostenuto la Farnesina – confermano il consolidamento del percorso arbitrale intrapreso dall’Italia il 26 giugno”. “Non possiamo sottrarci agli obblighi di una convenzione di cui siamo firmatari”, ha detto al giudice il rappresentante del governo indiano, P.S. Narasimha, ma ha detto che l’India parteciperà “per dire agli arbitri che la giurisdizione è nostra e non dell’Italia”.

Nel frattempo però la Corte Suprema dovrà pronunciarsi su un’altra istanza presentata dalla Difesa italiana in cui si chiede che siano sospesi tutti i procedimenti penali in attesa dell’inizio del processo in Olanda. A questo proposito, il presidente della sezione ha chiesto al governo indiano che formalizzi la sua posizione con un “affidavit” per il 26 agosto, quando è stata fissata la prossima seduta. Nel comunicato degli Esteri si sottolinea poi che «non c’è stata opposizione» dell’India, anche se era stato richiesto per Latorre un periodo più lungo sulla base di certificati medici.

La Farnesina ha aggiunto che “l’Italia si accinge ora ad attivare tutte le misure necessarie per consentire il rientro» anche di Girone. È quello che auspica anche lo stesso Latorre. «Sono soddisfatto ma il mio pensiero è sempre rivolto a Salvatore e al desiderio di poterlo riabbracciare al più presto in Italia”.

Le notizie provenienti da New Delhi sono state accolte da un coro di commenti del mondo politico dopo le infuocate polemiche sul “post” su Facebook “Non è ora che impicchino i due marò?” del segretario di Rifondazione comunista di Rimini, Paolo Pantaleoni, che ha deciso di rimettere il suo mandato. Tra le reazioni politiche va segnalata quella del presidente della Commissione Difesa della Camera, Elio Vito (Fi), secondo il quale l’Italia si deve attivare ora «per ottenere il rientro di Girone», mentre Fabrizio Cicchitto (Ncd) ha parlato di «passi significativi frutto di un lavoro difficile sia del governo Letta sia di questo governo».

Da parte sua Nicola Latorre (Pd), presidente della Commissione Difesa del Senato, ha sottolineato come “il dialogo con l’India stia dando i suoi frutti”, per cui “ora si rende necessaria l’unità del Paese”. E se Pier Ferdinando Casini ritiene che “l’arbitrato può essere una via d’uscita da una situazione che pregiudica i rapporti” fra Italia e India, Maurizio Gasparri dice “basta a prepotenze e sotterfugi”.




ITALIA – Il marò, Salvatore Latorre, a Taranto per motivi di salute

Il presidente della Repubblica ha  parlato della questione dei Marò: «Nel momento in cui celebriamo la Festa della Liberazione, il mio pensiero va anche ai due fanti di Marina, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, che da oltre tre anni attendono giustizia. A loro è rivolto il mio incoraggiamento con l’associazione che l’impegno dell’Italia nei loro confronti non si è attenuato».

Massimiliano Latorre in questi giorni ha fatto visita ai commilitoni della fregata Aliseo nel porto di Taranto. Il fuciliere di marina al centro dell’annosa querelle giudiziaria che oppone Italia e India da diversi anni insieme al collega Salvatore Girone, s’è presentato in mattinata alla base navale tarantina dove ha incontrato amici e un suo congiunto imbarcati sulla nave che ha appena terminato un’importante operazione militare del Gruppo Navale Onu congiunta a mezzi statunitensi, canadesi, turchi, spagnoli e tedeschi.

Si è trattato di un incontro strettamente privato.

Latorre si trova in Italia per poter continuare il percorso di convalescenza dopo l’ictus che lo ha colpito qualche mese fa. Solo nei giorni scorsi la magistratura indiana, in una riunione lampo, aveva “allungato” il permesso per motivi di salute accordato al marò accusato di omicidio, insieme a Girone, per i fatti accaduti nel golfo del Kerala.

Massimiliano Latorre è stato autorizzato a rimanere in Italia fino al 15 luglio. I giudici hanno concesso altri 3 mesi di convalescenza al Marò operato al cuore il 5 gennaio scorso dopo l’ictus che lo ha colpito in India. La decisione è stata presa al termine di un dibattito di una ventina di minuti che ha riesaminato brevemente l’iter giudiziario in cui sono coinvolti Latorre e Salvatore Girone, che si trova ancora in India. «Sicuramente questa proroga consente a Massimiliano di proseguire le cure in un ambiente più salubre quale può essere quello domestico. Questo almeno dal punto di vista fisico. Da quello psicologico sicuramente è un sollievo temporaneo», ha detto all’Ansa la compagna del fuciliere tarantino, Paola Moschetti. Latorre è stato ricoverato in ospedale negli ultimi giorni per un «forte mal di testa». L’ingiustizia – ha spiegato la donna- «c’è a prescindere. A maggior ragione vista la loro innocenza. Non era Massimiliano che deve tornare a New Delhi ma Salvatore che deve rientrare in Italia. Speriamo accada presto».