SIRIA – All’asta i desideri repressi delle bambine islamiche

I bambini europei in questo periodo di festa sono indaffarati ad inviare a Babbo Natale le loro letterine cariche di desideri, buona parte di essi trascorre la propria infanzia in maniera serena e spensierata, come del resto tutti i bambini dovrebbero viverla. L’infanzia violata, purtroppo continua ad essere percepita come un incubo distante anni luce dalla realtà e per questo, spesso risulta essere ignorata. Le spose bambine, in particolar modo quelle rapite dai miliziani dell’Isis, per essere in seguito vendute o lasciate alla mercé degli jihadisti, continuano a subire violenze sotto una coltre d’indifferenza, di un mondo assai sordo e distante. Il sequestro delle piccole schiave del sesso si sta trasformando in una sorta di campagna di reclutamento di nuove leve da parte dello Stato Islamico che in questo modo, come afferma il rappresentate Onu Zainab Bangura, cerca di invogliare i giovani ad abbracciare la sua causa facendo passare il messaggio “abbiamo donne in attesa per voi, vergini da sposare”. Il dato raccapricciante è che negli ultimi mesi migliaia di uomini si stanno arruolando in massa tra le file dei terroristi. Le bambine inoltre vengono vendute all’asta per tariffe che variano dai 500 ai 2000 dollari. L’umanità dovrebbe risvegliare la propria coscienza assopita ed agire in modo tale che altre bambine non debbano subire tali barbarie.




ITALIA – Ogni Capodanno i petardi uccidono 5.000 animali

Le festività natalizie sono caratterizzate da lustrini e cibo in quantità industriali. Nonostante l’Italia stia attraversando un periodo di crisi per cui non si riesce a trovare una soluzione, si continua a spendere in nome del Dio consumismo ed a inchinarci dinnanzi a regali stereotipati e finto buonismo. Un componente indesiderato che malgrado le numerose campagne di sensibilizzazione, ritorna a farsi sentire sempre più forte nel periodo natalizio, è dato dall’uso dei petardi. Si continuano a comprare, in barba alle risorse finanziare sempre più esigue dei nuclei familiari i petardi, peraltro pericolosi per l’incolumità di chi decide di farli esplodere e per quella di chi si trova di passaggio durante la deflagrazione. Il bilancio dei danni dovuti ai botti di fine anno è paragonabile a un bollettino di guerra: migliaia di feriti, di cui la maggior parte riporta danni permanenti come amputazioni di arti superiori e perdita di udito e vista. I botti sono dannosissimi anche per i nostri amici a quattro zampe,infatti si stima che ogni anno durante la notte di Capodanno 5000 animali perdono la vita. Le conseguenze sortite dai botti sugli animali potrebbero portare alla follia, danni all’apparato uditivo (essi hanno una diversa percezione del suono) e spaventi che potrebbero indurre gli animali che si trovano sui terrazzi a lanciarsi verso il suolo. L’Oipa suggerisce alcune regole, affinché possiamo tutelare i nostri amici pelosetti:
1. Teniamo gli animali il più lontano possibile dai festeggiamenti e dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi
2. Non lasciamoli soli. Gli animali fobici potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi, quindi è necessario stare loro vicino, senza esagerare con coccole e carezze. E’ necessario mostrarsi tranquilli e felici, cercando di distrarli, se possibile, con giochi e bocconcini, mostrando che non c’è nulla di cui preoccuparsi.
3. Non lasciamoli in giardino. Tenere in casa o in un luogo protetto e rassicurante anche gli animali che abitualmente vivono fuori in modo da scongiurare il pericolo di fuga.
4. Teniamo alto il volume di radio o televisione in modo che venga attutito il rumore dei botti proveniente dall’esterno, chiudendo le finestre e abbassando persiane.
5. Lasciamo che si rifugi dove preferisce, anche se si tratta di un luogo che normalmente gli è “vietato”.
6. Durante le passeggiate teniamoli al guinzaglio, evitando anche di liberarli nelle aree per gli animali per evitare fughe dettate dalla paura. E’ fondamentale non portarli fuori a mezzanotte o nelle ore immediatamente precedenti perché spesso gli scoppi iniziano con anticipo.
7. Nei mesi precedenti facciamo visitare l’animale da un veterinario comportamentalista che prescriverà la terapia da seguire, sia comportamentale che, nel caso si necessario, farmacologica.
8. Evitiamo soluzioni fai-da-te somministrando tranquillanti, alcuni sono addirittura controindicati e fanno aumentare lo stato fobico.
9. Rivolgiamoci ad un veterinario comportamentalista per un processo graduale di desensibilizzazione, esponendo l’animale allo stimolo ad un’intensità progressivamente aumentata quando si trova in uno stato di rilassamento emozionale.
10. Sensibilizziamo l’opinione pubblica, e soprattutto i bambini, su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per i quattro zampe.