Rock in Roma 2018

Una delle città di cui vi abbiamo più parlato in ambito concertistico è Roma, che negli ultimi tempi ospita una quantità e una varietà di eventi maggiore rispetto al passato: sembrerebbe scontato, ma essendo lontana dal confine non è sempre inclusa nei tour europei, i quali vengono spesso studiati secondo un percorso più conciso possibile. Poniamo nuovamente l’accento su questo territorio perché il 20 giugno inizia il Rock in Roma 2018.

La rassegna, che è giunta alla decima edizione, ha contribuito a portare molta più musica nella capitale durante il periodo estivo, grazie a un cartellone variegato, con artisti di grande richiamo, e a una location funzionale come l’Ippodromo delle Capannelle. In totale ha raggiunto una partecipazione di 1.630.000 persone (contando anche alcuni eventi più grossi come i Rolling Stones, Bruce Springsteen e David Gilmour in tre serate diverse al Circo Massimo). In questa edizione, per festeggiare i dieci anni, alcuni concerti avranno luogo anche all’Auditorium Parco della Musica e al Teatro Romano di Ostia Antica.

La prima data sarà quella dei The Killers: la line up completa non è incentrata solo sul rock ma vede al suo interno eventi indie, elettronica e trap.

 

Ecco l’elenco completo dei live:

20 giugno: THE KILLERS
Costo biglietto: € 40 + € 6 d.p.

24 giugno: JEFF BECK (Teatro Romano di Ostia Antica)
Costo biglietto: € 45 + 6,75 d.p.

26 giugno: PARKWAY DRIVE + THY ART IS MURDER + EMMURE 

Costo biglietto: € 30,00 + 4,50 d.p. Prezzo in cassa la sera dello show: € 35,00

28 giugno: MEGADETH + KILLSWITCH ENGAGE
Costo biglietto: € 40,00 + 6,00 d.p. Prezzo In cassa la sera dello show: € 45,00

3 luglio: MACKLEMORE
Costo biglietto: € 46,00 + 6,90 d.p.

7 luglio: COEZ
Costo biglietto: € 22,00 + 3,00 d. p.

8 luglio: HOLLYWOOD VAMPIRES (Auditorium Parco Della Musica)
Costo biglietto: da € 80,00 + 12,00 d.p. a € 52,00 + 7,80 d.p.

10 luglio: POST MALONE + DARK POLO GANG
Costo biglietto: € 35,00 + 5,25 d. p.

10 luglio: CIGARETTES AFTER SEX (Teatro Romano di Ostia Antica)
Costo biglietto: € 25,00 + 3,75 d.p.

12 luglio: CARL BRAVE X FRANCO126
Costo biglietto: € 20,00 + 3,00 d.p.

13 luglio: LO STATO SOCIALE
Costo biglietto: € 15,00 + 2,25 d.p

14 luglio: ROGER WATERS (Circo Massimo)
Costo biglietto: da € 110 + 16,50 d.p a € 80,00 + 12,00 d.p.

16 luglio: CAPAREZZA + EUGENIO in Via Di Gioia
Costo biglietto: € 25,00 + 3,75 d. p.

19 luglio: THE CHEMICAL BROTHERS
Costo biglietto: € 50,00 + 7,50 d. p.

19 luglio: MYLES KENNEDY + DORIAN SORRIAUX (Teatro Romano di Ostia Antica)
Costo biglietto: € 30,00 + 4,50 d.p

21 luglio: SFERA EBBASTA
Costo biglietto: € 25,00 + 3,75 d.p.

25 luglio: MANNARINO
Costo biglietto: € 25,00 + 3,75 d.p.

26 luglio: FABRI FIBRA
Costo biglietto: € 22,00 + 3,30 d. p.

La location (eccetto dove diversamente indicato) è l’Ippodromo di Capannelle.

Sul sito www.rockinroma.comtrovate tutti i dettagli su ogni singola serata.

 




Rock e pop in programma

La scorsa settimana vi abbiamo suggerito una serie di eventi legati al jazz, genere che in Italia è proposto in molte più città e locali di quanto si pensi ma che non riceve spesso lo spazio necessario. Per questa vi presentiamo alcune date tra la fine di marzo e l’inizio di aprile più legate al rock e al pop (termini che vanno presi molto con le pinze, vista la varietà di linguaggi e sfumature che si portano dietro).

Il 29 marzo torna Lydia Lunch a Roma. La divinità della no wave newyorchese è spesso nel nostro Paese per concerti, ma in una veste sempre diversa. Se verso la fine dello scorso anno l’avevamo vista con Cypress Grove al Forte Prenestino, ora si presenta come Brutal Measures , in coppia con Weasel Walter dei Flying Luttenbechers all’EVOL in via dei Lucani. Chi conosce l’artista americana sa quanto sia imprevedibile e come anche questa volta riuscirà a sorprendere il pubblico con una forma sempre nuova, figlia dell’improvvisazione e della commistione dei generi tipica del periodo in cui è emersa (la fine degli anni ’70). I fan e le fan del rock “alternativo” e della sperimentazione rumoristica alla Brian Eno e dei Suicide non possono non presenziare.

Lo stesso giorno a Perugia c’è Ginevra Di Marco live, all’Hotel Giò. Gli amanti della musica italiana uscita negli anni ’90 si ricorderanno di lei per il prezioso contributo che ha dato prima nei CSI e poi nei PGR. Con all’attivo altre preziose collaborazioni con Franco Battiato, Modena City Ramblers, Paola Turci e  Daniele Sepe, è tra le voci più apprezzate dello scorso ventennio. Suonerà diverso materiale della sua carriera solista, inclusi molti estratti dall’album La Rubia Canta la Negra (omaggio alla cantante argentina Mercedes Sosa), del 2017, che nello stesso anno le ha fatto vincere il prestigioso Premio Tenco.

Torniamo nella capitale perché è lì che Bob Dylan inizierà il suo tour italiano, con ben tre date (3-4-5 aprile) all’Auditorium Parco della Musica. È un nome che non ha certo bisogno di presentazioni, ma chi lo conosce sa come sia in grado di rinnovarsi e riproporre i suoi cavalli di battaglia in maniera inaspettata, esibendosi in versioni nuove con musicisti molto diversi ma di primo livello. Non è un caso se il suo ultimo disco Triplicate, uscito nel 2017, sia un disco non di composizioni sue, ma di cover di grandi classici della tradizione americana, con una sezione ritmica e degli arrangiamenti molto intimi e raffinati: tutto il contrario di chi si aspetta la formula voce e chitarra degli esordi. Di acqua sotto i ponti da Blowing in The Wind ne è passata, ma c’è ancora chi identifica Dylan con quel pezzo. I non romani potranno comunque vedere il grande artista americano nelle altre sei date in giro per lo stivale nel mese di aprile: il 7 al Mandela Forum di Firenze, l’8 al Palabam di Mantova, il 9 al teatro degli Arcimboldi di Milano, all’RDS Stadium di Genova il 25, al Pala Arrex di Jesolo il 26 e all’Arena di Verona il 27.

 

 




Le donne del blues e del jazz

Di Livia Capasso e Maria Pia Ercolini

Nell’ambito del Festival Le Compositrici, organizzato nella capitale dall’Università Roma Tre e della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, si apre domani al pubblico, nei locali del teatro Palladium, a Garbatella, una nuova sezione tematica della mostra Donne e Lavoro, curata dall’associazione Toponomastica femminile.

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Il festival, giunto alla sua terza edizione, vuole mettere in risalto opere scritte da musiciste, spesso rimaste nell’ombra, a cui la storia non ha riservato un posto nella memoria collettiva. Molte opere sono disperse, poche sono pubblicate, e anche quando le loro autrici hanno incontrato successo in vita, sono state spesso dimenticate dopo la morte.

Autrici e autori della nuova sezione della mostra sono per lo più docenti d’ateneo e di conservatorio, musiciste e orchestrali.

Non mancano interventi trasversali al tema della composizione, incursioni in altri territori musicali, sguardi sulla contemporaneità.

E tra questi cade lo sguardo sui pannelli dedicati alle donne del jazz e del blues, opera di Mauro Zennaro, relatore, tra l’altro, di un “duetto” con il docente e sassofonista Eugenio Colombo, alla giornata di studi Le Compositrici (Giovedì 14 aprile – Istituto di Scienze della Formazione, Università Roma Tre).

Saranno le successive immagini a raccontare, in due puntate, la storia di queste grandi artiste.

2.Gertrude   3.Bessie

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“È difficile definire il blues. Come per tutta la musica popolare, ne abbiamo notizie certe solo da quando è stato possibile registrarne i suoni. Sul prima, si possono fare solo ipotesi. La musica popolare nasce dalla voce, lo strumento più universale ed economico, adatto a cantare melodie e parole. Come il flamenco, il fado, il rebetiko e tanti altri generi, il blues parla di amore infelice, di soldi che non bastano mai, di sesso: molto dolore e qualche piacere.”

4.Billie    5. Rosetta

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“Il popolo nero, deportato nel Nuovo continente in schiavitù, adattò i suoi canti alla nuova lingua e inventò modi nuovi di suonare gli strumenti che trovava: qualche semplice percussione, la chitarra, il banjo, l’armonica, l’armonium delle chiese rurali. Nelle piantagioni la gente nera era allevata con criteri zootecnici e i maschi in eccesso venivano venduti. Nasce dunque una canzone tipica: il blues del letto vuoto, quello delle donne che improvvisamente perdevano i loro uomini. Con la fine della schiavitù le donne continuarono a restare, lavorando nelle case bianche come domestiche, mentre gli uomini emigravano seguendo il lavoro stagionale nei campi e quello definitivo nelle industrie del Nord. “Mi sono svegliata questa mattina” e ho trovato il letto vuoto: I woke up this morning è l’incipit più tipico del blues.”

6. Big Mama  7. Nina

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“Le grandi donne del blues nascono povere, hanno vite difficili ma hanno dato vita alla grande musica del Novecento. Il jazz, il rock e anche tanta musica “colta” sarebbero impensabili senza il loro canto.”

8.Janis

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