L’immagine della città attraverso le illustrazioni di Viola Gesmundo

Architetta di formazione e illustratrice di professione, Viola Gesmundo nasce a Foggia ma lavora tra Rotterdam e Torino.

Nel suo lavoro è centrale il tema dell’interazione e della rigenerazione urbana; i suoi personaggi sono portatori di un dono di positività e sembrano sempre invitarci a divertirci e a non prendere la vita troppo sul serio.

Nel 2016 realizza un murale per la riqualificazione di un ex dazio ottocentesco a Torino (in copertina) e ottiene una residenza d’artista con la Foundation B.a.d. a Rotterdam, conclusasi con una grande opera site-specific.

Nel 2017 le sue opere sono state esposte in varie mostre, presso il MAO di Torino, lo Studio De Bakkerij a Rotterdam e il Museo Civico di Foggia con la personale DIORAMI 365+1.

Nel 2017 pubblica il suo primo albo illustrato Una strada per Ritache parla di una bambina, Rita, che riceve dalla sua maestra un compito speciale: scoprire che cosa non va nella sua città. Non a caso, Viola illustra una storia che parla di sviluppo sociale nella quale ci propone di guardare con occhi diversi la città.

FOTO 1. Una strada per Rita. Illustrazione

Il libro è realizzato in collaborazione con l’Associazione Toponomastica femminile e pubblicato con Matilda Editrice. Nel 2018 pubblica il suo secondo albo illustrato, Se dico no è no, edito con la stessa casa editrice.

FOTO 2 Una strada per Rita. Copertina.

Le forme che Viola disegna sono delimitate da spesse linee nere dentro le quali esplodono i colori; insieme a essi domina un ampio uso di texture, che riempiono gli spazi e suggeriscono dinamicità e movimento.

Nelle sue illustrazioni utilizza una palette di colori determinata, dove trionfano il rosso, il blu, il giallo. I suoi personaggi sono giocosi e sempre in movimento, pronti a invadere qualsiasi superficie dove è possibile dipingere. Le figure sono sempre bidimensionali e prive di sfumature. Questa essenzialità nel disegno rende le figure adatte a essere trasportate su superfici ampie: le facciate di case e le mura della città diventano una grande tela da riempire.

FOTO 3 Sconfinamenti.Illustrazione

Ho parlato con Viola Gesmundo per indagare questo rapporto tra illustrazione, architettura e street art.

– Hai studiato architettura ma hai scelto di lavorare come illustratrice freelance, e a quanto pare dipingere sui muri non ti dispiace affatto. Che significato ha nel tuo lavoro l’architettura?

– L’architettura, così come l’illustrazione, ha l’abilità di saper interpretare i desideri degli altri, del pubblico, e più in generalerendere le persone felici facendo sì che gli spazi con cui interagiscono nel loro quotidiano siano più piacevoli. Per questo un’opera di street art può essere considerata rigenerazione urbana. La rigenerazione urbana può essere infatti attuata attraverso grandi e piccoli gesti. Grandi gesti come la riqualificazione di una città, di un edificio o di uno spazio pubblico; e piccoli gesti quali la semplicità di un’illustrazione murale che ridia nuova vita con un “segno” più fruibile nell’immediato.

– Dipingere su un muro, rispetto alla carta, significa creare una rottura con il circostante. Il muro non può essere nascosto, ed è costantemente sotto gli occhi dei passanti. Si potrebbe forse dire che il muro è un mezzo di comunicazione. Cosa significa per te utilizzare un muro rispetto a un foglio di carta?

– Quando disegno su un muro, soprattutto se pubblico, sento un grande senso di responsabilità nei confronti del prossimo, in quanto ho la possibilità di rendere la giornata di un passante più allegra e colorata anche solo per un momento.

Il murale è arte pubblica, in comunicazione diretta con i passanti, che la interpretano continuamente e in modi sempre diversi, facendo prendere al disegno spesso pieghe sorprendenti.

Mi è capitato di aggiungere un soggetto in un murale in corso per il commento di un bambino o per una nonna che mi “riprendesse” per la mancanza di colore. L’arte murale diventa così arte partecipata oltre che condivisa. La carta è ugualmente un efficace mezzo di comunicazione con la differenza che spesso è rivolto a un pubblico più specifico, come la letteratura per l’infanzia in cui mi sono imbattuta ultimamente.

– La street art pare che sia una prerogativa maggiormente maschile, o forse mi sto sbagliando?

– È stata una prerogativa maschile nel modo in cui la società ha spesso considerato il “ruolo” femminile lontano da certi ambienti più “difficili” come può essere quello dell’arte urbana, che implica lo sporcarsi le mani o arrampicarsi su supporti traballanti.

Tuttavia sempre più ragazze oggi condividono le loro idee e la loro arte sui muri della città.




ITALIA – Le 12 voci fiscali che aumenteranno nel 2015

Nonostante la conferma del bonus Irpef, la riduzione dell’Irap per le imprese e la cancellazione dei contributi Inps a carico delle imprese per i neoassunti a tempo indeterminato, la Cgia giudica “preoccupanti” gli aumenti che andranno a colpire in particolar modo gli autotrasportatori e i lavoratori autonomi che passano ai caselli autostradali più spesso dei dipendenti.

 Ecco le 12 voci individuate: acqua potabile; benzina e gasolio per i trasportatori; multe per violazione del codice della strada; tasse automobilistiche dovute anche per gli autoveicoli e motoveicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico; pedaggi autostradali; contributi previdenziali per artigiani e commercianti; contributi previdenziali gestione separata Inps; prodotti alcolici; tassazione dei fondi pensione;  tassazione sulla rivalutazione del Tfr; riduzione esenzioni sui capitali percepiti in caso di morte in presenza di assicurazione sulla vita; Iva per l’acquisto del pellet.

Bortolussi (Cgia): “I più colpiti sono gli automobilisti”.  La strada che il leader  indica è quella di “rilanciare la domanda interna attraverso un ripresa degli investimenti, una riduzione del carico fiscale e un conseguente incremento degli impieghi a favore delle famiglie e delle piccole imprese”, visto che il tasso di disoccupazione, secondo Bortolussi, veleggerà nel 2015 intorno al 13%. La stangata nell’anno nuovo, secondo il segretario Cgia, coinvolgerà in particolar modo la categoria degli automobilisti e i trasportatori.“Oltre all’aumento del costo del carburante – sottolinea – dal 1 gennaio scatteranno il ritocco delle sanzioni in caso di violazione del codice della strada, il probabile aumento medio dei pedaggi autostradali fino all’1,5% e le tasse per le auto/moto storiche. Ma coloro che subiranno gli aumenti più preoccupanti saranno le partite Iva iscritte alla sezione separata dell’Inps. Per questi freelance l’aliquota passerà dal 27,72 al 30,72 per cento”.




ITALIA – La toponomastica per misurare il sessismo delle città

di Marina Convertino

La toponomastica come scienza che studia i toponimi e i nomi di luoghi, così come l’abbiamo studiata e come siamo abituati a pensarla, nel 2012 vede un allargamento della prospettiva e una riconsiderazione radicale dei suoi confini, grazie all’idea di Maria Pia Ercolini docente e autrice di guide di genere, che semplicemente associando l’aggettivo ‘femminile’ al termine, rivela una verità presente da sempre, eppure da sempre ignorata: l’invisibilità delle donne in quello che è il catalogo delle memorie presente nelle strade.

A gennaio del 2012 viene fondato il gruppo Toponomastica femminile utilizzando il social network facebook: il gruppo cresce connettendo energie e competenze, allaccia relazioni strategiche e si sviluppa in maniera virale arrivando a superare oggi 8.000 adesioni di persone impegnate in uno studio di ricerca che investe sia il territorio nazionale che quello estero, catturando da subito la simpatia dell’opinione pubblica e l’interesse della stampa (da quella nazionale a testate straniere come la BBC e The Times).

Il lavoro collettivo, si muove  dal censimento di strade, piazze, giardini per evidenziare la disparità di genere esistente, articolandosi in breve tempo in numerosissime iniziative come  raccolte firme e campagne di sensibilizzazione per l’intitolazione di strade a protagoniste della scienza e della società civile.

Con le recenti scomparse di importanti donne di cultura, sono state avviate: “Una strada per Miriam” in onore di Miriam Mafai, “La lunga strada di Rita” per celebrare Rita Levi Montalcini, “Una Margherita sulle nostre strade” a sostegno di Margherita Hack e “Una scena per Franca” in ricordo di Franca Rame.

La campagna “8 marzo 3 donne 3 strade”, lanciata a un mese dalla fondazione del gruppo, è rivolta a tutti i Sindaci e le Sindache d’Italia con la richiesta di intitolare tre strade a tre donne: una figura di rilevanza locale, una di rilievo nazionale e una straniera, per unire le tre anime del Paese.

Per  approfondire la conoscenza delle partigiane che hanno contribuito alla liberazione dell’Italia e celebrare in ottica paritaria il 25 aprile parte il progetto “Partigiane in città” e  in occasione del 2 giugno il progetto “Largo alle Costituenti”, con l’intento di far riemergere dall’oblio  le madri costituenti.

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Attraverso una intensa collaborazione nell’ambiente virtuale della rete, la toponomastica è diventata all’improvviso un terreno fertilissimo di studio per misurare il sessismo che  caratterizza le città. Dai censimenti capillari condotti su tutti i Comuni italiani, si rileva un indice nazionale di femminilizzazione delle strade valutato intorno all’8%, vale a dire dodici strade dedicate a uomini per ogni intitolazione femminile, e si scopre che gli odonimi celebrativi contribuiscono a formare un immaginario collettivo fatto quasi esclusivamente di uomini illustri, che lascia uno spazio al genere femminile marginale e fortemente indirizzato verso figure religiose: sante e beate, madonne nelle diverse declinazioni, benefattrici e martiri cristiane. Poche le donne politiche, di scienza, di storia, d’arte.

Anche in Puglia, che è la regione dove molta attenzione viene dedicata alle politiche di genere e della quale ci occuperemo principalmente in questo spazio, alternando fotoreportage e articoli nazionali ed esteri, la ricerca sta facendo emergere una forte discriminazione nei confronti del genere femminile, scoprendo che  anche gli spazi urbani fatti di targhe stradali e commemorative, monumenti, pietre d’inciampo, riflettono una cultura androcentrica che non tiene conto di tanti nomi femminili meritevoli di essere ricordati.

Toponomastica femminile conduce una battaglia culturale di recupero della memoria femminile, scrivendo biografie femminili pubblicate su diverse testate on line e siti, che siano di supporto e di ispirazione alle Commissioni toponomastiche. Organizza ogni anno convegni nazionali e regionali, allestisce mostre fotografiche ricchissime di immagini provenienti dall’Italia e dall’estero; collabora con Wikipedia nella realizzazione di voci inedite. Con il supporto della FNISM – Federazione Nazionale Insegnanti – e il patrocinio del Senato della Repubblica, ha promosso il concorso “Sulle vie della parità” alla sua seconda edizione, rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Il lavoro coinvolgente ed appassionante del gruppo, che già nei primi mesi di vita è riuscito a raggiungere molti dei suoi obiettivi e ha saputo coinvolgere le amministrazioni locali e la pubblica opinione,  ha consentito di raggiungere diversi riconoscimenti: Toponomastica femminile vince il  concorso “Nome dell’anno 2012” indetto dalla Rivista Italiana di Onomastica» (RION), l’VIII edizione del concorso nazionale DONNAèWEB, promosso da Tag Gender Art & Tecnologies e Cna Toscana per valorizzare la creatività femminile in rete e il premio nazionale Immagini Amiche promosso dall’UDI.

Toponomastica femminile oltre a essere presente su facebook, ha un suo sito dove è possibile consultare i dati dei censimenti delle varie province e le tante sezioni dedicate ai percorsi femminili ai progetti, alle biografie, alle proposte di intitolazione: http://www.toponomasticafemminile.com/.

Da dicembre di quest’anno il gruppo si è costituito formalmente in Associazione, alla quale rivolgiamo i nostri auguri perché forte delle sue radici consolidate, cresca ancora di più nell’attività di ricerca e di recupero della memoria storica delle donne, di divulgazione della cultura di genere, contribuendo in misura significativa alla  sensibilizzazione delle istituzioni e all’ apertura degli orizzonti delle giovani generazioni.

Buon 2015 da Toponomastica femminile!

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Marina Convertino

Associazione Toponomastica femminile – Referente Puglia

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