Toponomastica, memoria e didattica a Melegnano

Di Sara Marsico

Se abbiamo avuto una scuola media e una scuola superiore pubbliche a Melegnano, lo dobbiamo alle donne. E a Melegnano quasi nessuno lo sapeva.

Lo scorso 8 marzo si è fatta un’operazione di giustizia: si è finalmente portato a conoscenza della cittadinanza melegnanese il ruolo che le donne hanno avuto nella promozione della cultura attraverso la scuola e sono uscite dall’invisibilità due figure femminili di grande spessore umano e intellettuale. Ciò si deve al gruppo melegnanese di Toponomastica femminile, con la collaborazione delle assessore Roberta Salvaderi e Marialuisa Ravarini.

Foto 1. Istituto superiore Vincenzo Benini

Già in passato la collaborazione con l’amministrazione precedente, e di colore diverso dall’attuale, e in particolare con l’assessora Raffaela Caputo, aveva visto e ottenuto un ordine del giorno per il riequilibrio tra le vie dedicate alle donne e quelle dedicate agli uomini a Melegnano. Lo stesso era accaduto a Cerro al Lambro, con in più l’intitolazione della pista ciclabile ad Alfonsina Strada.

Foto 2. Cerro al Lambro.jpg

Durante la giornata internazionale della donna è stata posata, nella sede dei Licei Scientifico e Scienze Umane dell’Istituto Vincenzo Benini di Melegnano, una targa

a ricordo di due pioniere locali, Rachele Ghisalberti Cesaris e Mariuccia Gandini Biglia, che vollero fermamente una scuola media pubblica nella nostra città.

Alla presenza dei parenti e dei primi studenti di questa scuola, ormai ultraottantenni,si è ricordato come fino al 1948 l’unica scuola media presente fosse quella cattolica e confessionale, frequentata dai figli della cosiddetta Melegnano bene, ma che, appena fu istituita la prima classe della scuola laica della Repubblica, molte di quelle stesse famiglie melegnanesi vi iscrissero i loro figli. Lo scopo di queste due donne, però, era quello di offrire a tutti i giovani adolescenti di Melegnano e dintorni l’opportunità di frequentare la scuola media, ancora non obbligatoria per legge.

Foto 3. Le nipoti di Cesaris e Biglia scoprono la targa.

In particolare, Rachele Ghisalberti Cesaris, laureata in Scienze Naturali, una delle prime all’epoca, destinata alla carriera universitaria, si batté per istituire il patronato scolastico, invogliando in tal modo anche le famiglie più povere a iscrivere i figli a scuola. Mariuccia Gandini Biglia, docente di Lettere e poeta locale, divenne poi la preside di quella scuola.

Al Benini sono state rese visibili anche altre due donne molto importanti per la scuola a Melegnano: Sofia Predabissi, nobildonna milanese che visse nell’800, cui si deve la costruzione, con un lascito, dell’edificio in cui si trova la sede dell’Istituto Tecnico Commerciale e che per molto tempo è stato l’ospedale dei poveri di Melegnano e Vizzolo, e Maria Teresa Marchetti Chiozzotto, impavida docente che volle fermamente l’autonomia di un Istituto tecnico di Ragioneria a Melegnano.

La classe IV A del Liceo Scientifico di Melegnano ha approfondito lo studio di queste due figure ricordandole con una targa.

Foto 4. Intitolazione a Luisa Marchetti Chiozzotto

A Melegnano la scuola l’hanno voluta le donne, anche se, per una sorta di sottile misoginia, la scuola secondaria di primo grado è intitolata a Paolo Frisi, che ha anche una via che porta il suo nome e il nostro Istituto d’istruzione superiore è intitolato a un medico melegnanese, Vincenzo Benini, cui, non casualmente, è anche dedicata una via della città.A tale proposito sarà bene ricordare che il Viale che porta alla scuola si chiama solo Viale Predabissi e in tutti questi anni si è dato per scontato che Predabissi fosse il nome di un uomo o di una località, Vizzolo Predabissi, appunto. Una donna come Sofia Predabissi è stata fondamentale per la storia melegnanese, eppure la targa di uno dei viali principali della nostra città ha scelto di ometterne il nome.

Foto 5. Viale Predabissi

L’8 marzo 2018 è continuata l’iniziativa consolidata nell’Istituto di intitolare delle aule a donne che abbiano lasciato un segno nella storia. L’aula della V C RIM è stata quindi intitolata a Felicia Impastato (Foto4 – Aula Felicia Impastato) madre di Peppino Impastato, dal cui assassinio per mano mafiosa ricorrono i quarant’anni. Le classi V A e V B LSU hanno scelto per le loro aule a Maria Anna Mozart e a Saamiya Yusuf Omar.

Foto 6. Aula Felicia Impastato

Negli anni precedenti le iniziative di cittadinanza attiva si erano concentrate su consigli comunali aperti in cui chiedere il riequilibrio delle vie intitolate alle donne, nella consulenza al Consiglio comunale per la segnalazione di nomi di donne in un nuovo quartiere dedicato alle donne di San Donato Milanese.

Molte altre iniziative hanno visto percorsi di poesia e letteratura al femminile, lo studio del pensiero di donne economiste, l’intitolazione dell’orto del Benini a Berta Caceres, ambientalista uccisa per il suo impegno politico, il reading a teatro del libro di Ester Rizzo Licata “Camicette bianche”.

Foto 7. Orto Targa Caceres

Altre aule sono state intitolate negli anni passati a Teresa Sarti Strada, a Ilaria Alpi, a Lea Garofalo. Il Progetto, partito in sordina nell’indirizzo Tecnico nel 2012, ha coinvolto nuovi docenti e nuove classi dei due Licei e ha dato origine ad attività promosse dalle e dagli studenti, protagonisti e promotrici di azioni di cittadinanza attiva e di peer education.

I semi sparsi hanno dato frutti insperati: quest’anno una ragazza porterà all’esame di Stato un lavoro su Waangari Maathai, una delle giuste di Alcatraz, un’altra si cimenterà con il tema dell’ecofemminismo, una terza approfondirà il Pink New Deal.

Stiamo scoprendo una miniera e nel contempo riflettendo sugli stereotipi legati al genere presenti nella società, sulla scarsissima visibilità data alle donne nei libri di scuola, nell’intitolazione delle vie, nei posti chiave del potere, sui femminicidi e sulla violenza nei confronti delle donne. Inevitabile la riflessione sul linguaggio e sulla rappresentazione delle donne nei media.

Le idee in cantiere sono molte e gli/le studenti stanno imparando che agire la cittadinanza attiva è possibile, così come è possibile promuovere quei cambiamenti che consentono di attuare la seconda parte dell’articolo 3 della nostra Costituzione, secondo cui “è compito della Repubblica (quindi in primis della scuola) rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti… all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Foto 8. Striscione

 

In copertina. Mostra di Toponomastica femminile “Partigiane e Costituenti” al Castello di Melegnano

 




Otto marzo toponomastico a Napoli

Napoli celebra La Giornata internazionale della donna oramai da dieci anni, con un calendario di manifestazioni, eventi, mostre, incontri intitolato MARZODONNA, una sorta dello statunitense Women’s History Month, trentuno giorni per ricordare, riflettere, studiare, organizzare seminari, dibattiti, partecipare a ogni tipo di performance, dare risalto e valore all’azione delle donne. Non potevano perciò mancare nel calendario della città che vanta un Regolamento toponomastico che contempla il riequilibrio di genere, alcuni momenti dedicati all’apposizione di nuove targhe stradali alle donne significative per la storia civile e pubblica della metropoli partenopea. Si comincia proprio l’otto marzo, quando Vico I Quercia cambierà denominazione in via Nina Moscati, ridando visibilità a una donna impegnata nell’opera di assistenza e cura quanto e forse più del celebre fratello il Santo Giuseppe Moscati; Nina è una personalità cara non solo in ambito ecclesiale, una figura di santa del popolo, per laici e religiosi, che riceve l’intitolazione proprio nei pressi della via dove abitò. E ritorna a casa il giorno dopo, 9 marzo, Anna Maria Ortese: in vico Palasciano una lapide commemorativa sarà apposta sulla facciata del palazzo dove visse, abitazione che ispirò il racconto” Gli occhiali d’oro” novella principale del “Mare non bagna Napoli.”

Ipazia d’Alessandria il cui ritratto murale dal titolo “Care of Knowledge”, realizzato dall’artista Mp5, nota Street Artist e scenografa, campeggia sul muro antistante al Centro Documentazione Condizione Donna, una  biblioteca di genere di circa 5000 volumi e un archivio che raccoglie  tutto ciò che è memoria e cultura delle donne. Ipazia, oltre al ritratto affresco, avrà finalmente la via a lei dedicata. Grazie alle ricerche e attività della Commissione consultiva per la Toponomastica cittadina e l’associazione Toponomastica femminile si è individuata quale strada adatta all’intitolazione proprio la via che dal Centro Donna congiunge il dedalo di stradine e scalinate al resto del quartiere Montecalvario. È il luogo giusto. A tre anni dalla delibera di intitolazione, la scienziata e filosofa alessandrina sarà celebrata e ricordata in uno dei luoghi più antichi e suggestivi di Napoli, i Quartieri spagnoli.

 




Speciale 8 marzo

Impagine torna online con un numero speciale per l’8 marzo, Giornata internazionale delle Donne.

La rivista, colpita da un hacker, è stata restaurata e ha trovato nell’associazione Toponomastica femminile la partner per questa nuova iniziativa.

Il sito ha dato spazio a  diverse rubriche. Notevoli gli approfondimenti sulla storia delle donne e su questioni a loro legate, che resteranno a corredo del settimanale.

La scelta di insistere sull’universo femminile deriva dall’emergenza di comprendere i frequenti episodi di violenza verificatesi negli ultimi mesi e, in qualche modo, contribuire ad arrestarli. Ma anche dal desiderio di accendere i riflettori sul contributo che nel corso dei secoli le donne hanno dato allo sviluppo della società.

Esigenze molteplici e circostanze favorevoli hanno dunque dato vita a questa nuova veste, che ci auguriamo possa interessare i nostri lettori e le affezionate lettrici.

Buon otto marzo.

 

 

 

 

 




Tra le vie parigine dell’VIII arrondissement

L’VIII arrondissement, esteso sulla cosiddetta “rive droite” di Parigi, è celebre per il suo lusso: in esso risiede l’alta borghesia francese nonché i luoghi di maggiore potere politico, tra cui l’Eliseo ed il ministero dell’Interno.

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Storicamente parlando, è il risultato dell’espansione ottocentesca della città, sotto la guida dell’urbanista Haussmann, durante l’impero di Napoleone III. Infatti, nonostante oggi abbia assunto un carattere centrale, legato all’importanza degli Champs-Elysees, l’area non venne presa in considerazione a livello urbano fino alla metà del XVIII secolo. Precedentemente, c’erano solo boschi e due villaggi: Roule e Chaillot, su entrambi i lati dei futuri Champs-Elysées. Dal XVII al XVIII secolo, sono stati tracciati dei grandi viali che sarebbero stati di fondamentale importanza per il successivo sviluppo della città.

Dal 1616, venne aperto il Cours-la-Reine, che si estende lungo la Senna e costituisce l’inizio della “strada di Versailles”. In seguito, nel 1628, furono tracciati gli Champs-Élysées.

Le grandi opere del Secondo Impero interessarono l’arrondissement in due modi: furono creati nuovi varchi e ci fu una grande riqualificazione degli spazi pubblici esistenti.

La regola generale era che i nuovi varchi si diramassero a partire da un fulcro centrale, solitamente rappresentato da un importante monumento o centro di interesse: si veda ad esempio il caso del viale Malesherbes, che inizia dalla chiesa della Madeleine. Fu allora che la Place de l’Etoile (oggi Charles-de-Gaulle) assunse la conformazione che possiamo vedere ancora oggi: un monumento centrale di grande rilevanza da cui si dipartono 12 strade in forma radiocentrica.

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La maggior parte del tessuto urbano dell’arrondissement è continuo e regolare. I rari frammenti più irregolari sono localizzati lungo la vecchia strada di Faubourg-Saint-Honoré e attorno al Parc Monceau.

I monumenti sono davvero numerosi.  A quelli già citati, bisogna aggiungere alla lista la chiesa di Saint-Philippe-du Roule, la stazione di Saint Lazare, il Grand Palais e il Petit Palais, e soprattutto il ponte Alexander III (costruito in occasione dell’esposizione universale del 1900).

Oggi l’arrondissement si divide in quattro quartieri:

– il quartiere degli Champs-Elysées, che comprende l’intera parte meridionale dell’arrondissement fino alla Senna;

– il quartiere della Madeleine, che prende il nome dall’omonima chiesa all’estremità occidentale: qui possiamo trovare alcuni dei più importanti uffici di stato della Repubblica francese, tra cui il palazzo presidenziale dell’Eliseo, molte ambasciate e altre aziende e negozi di beni di lusso

– il quartiere di Faubourg-du-Roule, che si estende sul versante settentrionale degli Champs-Elysées;

– il quartiere Europe, che si sviluppa attorno alla Gare Saint-Lazare, la seconda stazione più trafficata di Parigi.

La toponomastica dell’arrondissement lascia davvero poco spazio alle figure femminili: se non fosse per la Madeleine – che tra boulevard, galerie, passage e place, fa notare la sua presenza – bisognerebbe darsi un bel da fare per scovare qualche donna detentrice di intitolazione.

 

 

 

Nelle prossime settimane racconteremo la loro storia.

Buona lettura.

 




L’isola della toponomastica: itinerari ”Donne e lavoro” in mostra a Forio d’Ischia

Una mostra  itinerante dal Torrione di Forio d’Ischia agli antichi portoni del centro storico. Tutti i giorni partiranno due tour mattutini, dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 11.00 alle 13.00 con partenza dal bar “La Lucciola” curati da studenti del “IIS Mennella” che guideranno turisti e scuole dell’isola nelle varie tappe della mostra ”Donne e Lavoro” in esposizione gratuita, da martedì 6 a sabato 10 marzo 2018.

La mostra realizzata e curata da Toponomastica femminile comprende trenta pannelli provenienti da tutta Italia. Da due anni l’Associazione collabora con L’Istituto Mennella. Il Progetto Scuola VIVA e le attività di ricerca-azione sulla memoria delle donne ischitane si sono distinte sul territorio dell’isola per aver sollecitato una riflessione sulla presenza e l’impegno femminile isolano.

L’allestimento e il percorso di visita sono realizzati da allievi e allieve e racconta le vicende delle donne e mare, delle viaggiatrici, giornaliste, filosofe, archeologhe. Ischia è terra contadina, sede di turismo, crocevia internazionale e cosmopolita, isola antica ricca di storia e leggende; non mancheranno perciò ritratti di attrici registe scrittrici agricoltrici chef stellate, operatrici turistiche, letterate, studiose. La mostra si dipana sul percorso della memoria. Le occupazioni delle donne nel mercato del lavoro sono state spesso prolungamenti delle attività eseguite in famiglia. Oltre a svolgere il lavoro di cura, le donne sono state da sempre impegnate in attività tipicamente femminili: sarte, ricamatrici, balie, insegnanti, educatrici, contadine, lavandaie, stiratrici, corallare.

Dal dopoguerra a oggi la possibilità di studiare e prepararsi ad affrontare il mondo competitivo del lavoro ha aperto  nuove prospettive così da raggiungere ruoli professionali un tempo interdetti: poliziotte, magistrate, mediche, notaie, astronaute e astrofisiche, biologhe marine. La mostra documentaria testimonia la fatica e i successi delle lotte femminili per raggiungere la parità. Attraverso lo studio della toponomastica, le targhe stradali al femminile dedicate a queste protagoniste del mondo del lavoro ci fanno scoprire storie femminili dimenticate o non raccontate; ciò significa mantenere vivo il ricordo di grandi donne per le nuove generazioni.

I pannelli raccolgono un ricco repertorio di foto di targhe stradali, documenti, foto d’epoca, immagini attuali, rappresentazioni di opere d’arte. Ha aderito al progetto L’Associazione Culturale Radici, cui è affidato il Museo Civico “Giovanni Maltese”. L’opera del cronista dell’epoca “La Solfatrice”, simbolo della Vita isolana, simbolo della generatrice di Vita e portatrice di Lavoro e del Benessere sociale, sarà prima tappa dell’itinerario toponomastico femminile .

 




In Sardegna con le costituenti

La mostra itinerante di Toponomastica femminile, che illustra la memoria odonomastica riservata alle ventuno donne dell’Assemblea Costituente, sbarca in questi giorni in Sardegna e, grazie al supporto dell’A.N.P.I., verrà esposta a Cagliari, nello spazio comunale SEARCH, dal 10 al 17 Marzo.

A seguire, l’esposizione raggiungerà le scuole che ne faranno richiesta, per dibattere con ragazze e ragazzi di storia del Paese e di cittadinanza consapevole partendo da un punto di vista inusitato: la storia delle donne, raramente presente nei manuali ufficiali.

Ventuno nomi da ricordare nelle strade cittadine, ventuno modelli di grande impegno civile da offrire alle nuove generazioni.

Portano il loro segno l’art. 3 della Costituzione, che disciplina il principio di uguaglianza, l’art. 29 che riconosce l’uguaglianza tra i coniugi, l’art. 30 che tutela i figli nati al di fuori del matrimonio, l’art. 37 che tutela il lavoro delle donne e dei minori, l’art. 51 che garantisce alle donne l’ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive.

L’esordio delle italiane in politica si ebbe con la Consulta Nazionale (1945-1946).

Le quattordici consultrici, nominate dal Governo Parri, si erano distinte per l’impegno antifascista e la partecipazione alla Resistenza: quasi tutte avevano vissuto la clandestinità, il carcere, l’esilio, le persecuzioni e nel dopoguerra ricoprivano incarichi dirigenziali nei partiti, nei sindacati, nelle associazioni, nei movimenti. Dieci di loro militavano nell’Udi, ma erano stati i rispettivi partiti a designarle: Virginia Quarello Minoletti (liberale), Laura Bianchini e Anna Maria Guidi Cingolani (democristiane), Clementina Caligaris Velletri, Jole Tagliacozzo Lombardi e Claudia Maffioli (socialiste), Gisella Floreanini della Porta, Ofelia Garoia Antonelli, Teresa Noce Longo, Rina Picolato, Elettra Pollastrini (comuniste) e Adele Bei Ciufoli (comunista scelta dalla Cgil), Bastianina Musu (partito sardo d’azione) che morì prima del suo insediamento, e Ada Prospero Marchesini Gobetti, sua sostituta.

La loro formazione politica era solitamente avvenuta in famiglia, con i padri, i mariti, i fratelli e in alcuni casi alla scuola di partito e al sindacato.

Indipendentemente dalla provenienza, tutte avevano a cuore la ricostruzione pacifica, la tutela dei diritti, e l’emancipazione femminile, in un clima di solidarietà che le univa in difesa della neonata democrazia e della vita delle donne in lotta contro altri fascismi.

Entrarono a far parte delle diverse Commissioni: non sempre presero la parola, ma a volte riuscirono a imporre il proprio punto di vista. Come accade ancora oggi, la stampa le derise e fu più interessata al loro abbigliamento che al loro operato.

Il 2 giugno 1946, per la prima volta, le italiane si recarono alle urne per scegliere la forma di governo da dare al Paese ed eleggere l’Assemblea Costituente. Il voto, maschile e femminile, indicò 556 nominativi, di cui 21 donne. Soltanto alcune di loro avevano fatto parte della Consulta e solo cinque delle consultrici, più sostenute dai loro partiti, entrarono in Assemblea.

Maria Agamben Federici, Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Maria De Unterrichter Jervolino, Nadia Gallico Spano, Angela Gotelli, Angela Maria Guidi, Nilde Iotti, Teresa Mattei, Angelina Livia Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnana, Maria Nicotra Fiorini, Teresa Noce, Ottavia Penna, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio avevano alle spalle storie d’impegno sociale e politico e, a volte, esperienze di lotta partigiana, di carcere per attività antifascista, di esilio o deportazione.

Provenivano da ogni parte del Paese, lavoravano e possedevano titoli di studio alti: quattordici erano laureate, molte insegnanti, due giornaliste, una sindacalista e una casalinga. Nove militavano nel partito democristiano, nove nel partito comunista, due nel partito socialista, una nel partito dell’Uomo Qualunque.

Su di loro pesavano aspettative e diffidenze: parlavano in nome dei partiti ma anche in nome delle donne, rappresentando istanze ‘trasversali’ a gruppi e programmi politici.

In tempi in cui le donne erano sottoposte alla patria potestà, non accedevano a molti ruoli della Pubblica Amministrazione e la disparità salariale era sancita dalla legge, le deputate sostennero il diritto a pari opportunità e l’uguaglianza tra i sessi a casa e al lavoro.

 




8 marzo 2018, tutti gli eventi di Toponomastica femminile

Toponomastica femminile, attraverso l’impegno di tutte le sue associate, ogni giorno ricorda le conquiste sociali, economiche e politiche delle donne, e combatte le discriminazioni e le violenze di cui sono vittime. Ancora di più lo farà nella Giornata internazionale della donna, celebrata in tutto il mondo l’8 marzo. Ecco le iniziative promosse quest’anno dalle sue referenti e associate in tutta Italia:

Roma – La Costituzione è donna. L’Assemblea Costituente e il principio di uguaglianza, Toponomastica Femminile sarà presente con l’intervento di Barbara Belotti e la mostra sulle Madri della Repubblica, UIL Sala Bruno Buozzi, h 10,00 -13,00
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Pomezia – Le donne che hanno fatto il territorio. Per le vie di Pomezia, Ardea, Anzio e Nettuno – Per Toponomastica Femminile sarà presente Livia Capasso, Aula Magna del Comune di Pomezia, h 10,00 -14,00. Con la collaborazione di Cirses, Cora Roma, Oxfam, il progetto ha affrontato la questione della toponomastica femminile come luogo di cittadinanza attiva, mirando a far lavorare le/i ragazze/i alla scoperta e riscoperta di figure femminili della letteratura, della scienza, delle arti, a cui sono intitolati o potrebbero essere intitolati spazi pubblici del territorio.
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Cori (LT) – Dovremmo essere tutti femministi, quando l’emancipazione passa attraverso la letteratura, l’arte e la parola, Biblioteca Civica “Elio Filippo Accrocca”, Palazzo Prosperi Buzi, h 21,00 – organizzata da “La Casa Del Sole” onlus, in collaborazione con le associazioni culturali “Arcadia”, “Toponomastica Femminile” e “Chi Dice Donna”, patrocinata dal Comune di Cori.
Il titolo dell’evento si ispira a un libro dell’autrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, un viaggio nella lettura di brani scelti, che dalla Nigeria passa per il Congo e il Senegal e arriva fino in Italia. Sarà la tappa conclusiva di un percorso didattico che ha coinvolto nelle settimane precedenti le giovani donne migranti ospitate nella casa di accoglienza di Cori, che potranno così portare all’attenzione del pubblico una testimonianza diretta del fenomeno migrazione. Per Toponomastica femminile sarà presente Loretta Campagna.
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Firenze – La Toponomastica Femminile nella Toscana di oggi – Maria Pia Ercolini e Laura Candiani interverranno a Palazzo del Pegaso, Sala Gigli, h 15,30. La Commissione Regionale Pari Opportunità organizza il convegno per partire dal capoluogo di Regione a promuovere i nomi di donne nei comuni della Toscana. Ricordiamo che il 3 luglio 2017 è stato firmato a Firenze il protocollo fra ANCI Toscana e commissione PO  regionale, relativo alle intitolazioni al femminile da incentivare per colmare, almeno  parzialmente, la disuguaglianza di genere.
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Pistoia – Il centro Guide Turismo Pistoia organizza il 10 marzo una passeggiata seguendo l’itinerario proposto nella guida di Toponomastica femminile (Pistoia. Tracce, storie e percorsi di donne); saranno presenti due delle autrici, Laura Candiani e Marta Beneforti.

 

Lucca – tra gli eventi 8 marzo e dintorni… h 10,00 è prevista l’intitolazione di una piazza a Berta di Toscana, fortemente voluta da Ilaria Vietina, assessora alle politiche formative; seguirà un incontro-dibattito con studenti della S.S. di 1° grado Custer De Nobili, Santa Maria a Colle.
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Ancona – Premiazione ufficiale del concorso Sulle vie della parità nelle Marche, promosso dall’Osservatorio di Genere con il patrocinio della Commissione P.O. della Regione Marche e del Consiglio delle Donne del Comune di Macerata, Sala “Pino Ricci”- Palazzo delle Marche, h 10.00. Sulle vie della parità nelle Marche è parte del concorso nazionale Sulle vie della parità (Edizione V) indetto da Toponomastica femminile. Il primo premio è stato assegnato all’ I.I.S “A. Olivetti” Polo 3 Fano (classe 5C) con il progetto “Memorie di donne – staffette per la libertà”. Il secondo e il terzo premio a due classi dell’I.I.S.S “C. Urbani” di Porto Sant’Elpidio; il secondo premio a pari merito anche a una classe dell’I.I.S “E. Mattei” di Recanati.
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9 Marie Curie (Cortemilia)

Ascoli Piceno -1 marzo, h 17.30, nella sala conferenze della libreria Rinascita  presentazione del libro Le vie delle donne marchigiane, organizzata con il patrocinio della Commissione P.O. Provinciale e la Cgil Picena. Il progetto, curato dall’Osservatorio di Genere di Macerata, ha l’obiettivo di recuperare la memoria di donne del passato protagoniste della storia della regione marchigiana. Presenti due delle curatrici, Silvia Casilio e Ninfa Contigiani

Santa Cristina, Gubbio (PG), Libera Università di Alcatraz – 11 marzo, Viale delle Giuste 2018 – Il Viale delle Giuste sorge all’interno del Parco Museo della Libera Università di Alcatraz, in un percorso di circa 1500 metri lungo il quale saranno posizionate le sculture dedicate a 40 donne meritevoli del titolo di Giuste.  Il progetto, che quest’anno arriva a segnalare le seconde 20 donne Giuste, proseguirà con l’intento di promuovere viali o giardini o altri luoghi dedicati alle donne Giuste, perché siano di esempio civile e motivino tante altre classi a fare ricerche che ricordino figure di donne capaci di cambiare l’immaginario comune. Le scuole vincitrici parteciperanno di diritto al concorso nazionale “Sulle vie della parità” 2018, di cui il progetto costituisce la sezione C. Sarà presente la nostra referente Danila Baldo.

Cortemilia (CN)- 2 eventi compresi nella settimana programmata dal Premio Gigante delle Langhe. h 10,30/11,30 nella sede della Scuola Secondaria di Primo Grado, Via Salino,
Incontro con Loretta Junk referente per il Piemonte dell’Associazione Toponomastica Femminile; nel pomeriggio h 14,30/15,30 La strada di Rita posizionamento delle “targhe sostitutive” che saranno simbolicamente collocate dagli alunni della scuola elementare nelle vie e nelle piazze del paese.

Torino – L’8 marzo Elena Guerrini porterà a Torino il suo spettacolo ispirato ai temi di Toponomastica femminile.
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Venezia – Toponomastica femminile partecipa alle manifestazioni di Marzo Donna 2018, proposte dal Centro Donna: un mese di musica, teatro, poesia, letteratura, teatro, storia, sport, attualità delle donne, con le donne, per le donne (v. articolo di Nadia Cario)
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Padova – In occasione della Giornata della donna, il Comune di Padova sostiene e aderisce ad alcune iniziative di sensibilizzazione e informazione.
Piazza dei Signori, di fronte al Palazzo della Gran Guardia, h 15/ 18, punto informativo a disposizione delle Associazioni femminili (Centro italiano femminile, Federazione delle donne per la pace nel mondo, Toponomastica femminile e altre), per dare informazioni sulle attività a favore delle donne.

Dolo (VE) – la consigliera comunale Carlotta Vazzoler aderisce alla campagna promossa da Tf “8 marzo 3 donne 3 strade”, presentando una mozione in cui propone 3 intitolazioni: a Cesira Ortensia Lazzarini, mistra e orlatrice, un parco pubblico, all’imprenditrice Marisa Belisario un asilo nido comunale, un altro parco alla figura straniera Christine de Pizan.

Milano – le iniziative toponomastiche a Milano confluiranno in quelle di Non Una di Meno e le referenti e associate milanesi aderiranno allo sciopero indetto dalla rete femminista per l’8 marzo. Faremo sentire la nostra voce contro la violenza maschile in tutte le sue forme, la violenza economica, la precarietà e le discriminazioni, a favore di un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare garantito e accessibile. Al grido di #WeToogether rivendicheremo autonomia e libertà di scelte. Saranno due i cortei milanesi. Alle ore 9.30 il concentramento è in Largo Cairoli, con le scuole e le lavoratrici in sciopero. Alle ore 18.00 in piazza Duca d’Aosta per una manifestazione serale in contemporanea con tante altre città italiane, con performance e installazione.
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Melegnano (MI) – tante le intitolazioni: nella sede dell’Istituto Tecnico Benini in viale Sofia Predabissi un’aula sarà dedicata a Felicia Impastato. Nella sede di via Cavour i locali dell’ingresso della scuola saranno intitolati a Mariuccia Gandini Biglia e a Rachele Ghisalberti Cesaris. Queste due donne vollero instancabilmente la scuola media statale a Melegnano negli anni tra il 1950 e il 1960 proprio nella sede di via Cavour dove adesso si trovano i due Licei. Mariuccia Gandini Biglia fu a lungo Preside della scuola media a Melegnano e fu anche poetessa; Rachele Ghisalberti Cesaris fu una studiosa di scienze naturali destinata all’università e Preside della scuola. Partecipò anche alla Resistenza. Poi due aule del Liceo delle scienze umane saranno intitolate: una a Samia Yusuf Omar atleta olimpionica annegata nel mar Mediterraneo e un’altra a Maria Mozart. Tutte le iniziative, promosse dalla docente e nostra associata Sara Marsico, hanno avuto il patrocinio del Comune di Melegnano e dell’assessora Roberta Salvadori all’istruzione, sensibile ai temi cari a Toponomastica femminile.

Lodi – 3 marzo, h 15, flash mob a cui la cittadinanza è invitata, in p.zza dell’Albarola, ad agire contro la violenza sulle donne “scrivendo’”coi propri corpi la sigla L8. Verranno scattate alcune foto dall’alto, poi condivise sui social. A lanciare l’appello il comitato Se non ora, quando?Lodi  con la partecipazione tra l’altro di Toponomastica femminile.

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8 marzo (ore 10-13) le nostre referenti e associate con Snoq Lodi saranno in piazza Broletto con le mostre “Madri Costituenti”(per i 70 anni della Costituzione) e “Il Viale delle Giuste”, allestite con l’assessorato alle Pari Opportunità. Studenti delle scuole lodigiane leggeranno brevi testi significativi, sulle tematiche della Giornata.
Attività nelle scuole di Lodi:
visione del film IL DIRITTO DI CONTARE di Theodore Melfi.
VOCI DI DONNE – Lettura animata di testi, a cura di insegnati e studenti dell’istituto.
LE GIUSTE – Esposizione dei lavori di ricerca, svolti nelle classi per la stesura delle schede biografiche delle figure femminili meritevoli di essere ricordate come “GIUSTE”, nell’ambito del concorso nazionale “Sulle vie della parità”.
IL MONDO E’ DONNA – premiazione di un concorso d’arte, indetto per mettere in luce l’importanza della donna nel mondo

Napoli – nell’ambito di MARZODONNA saranno apposte nuove targhe stradali a donne significative per la storia partenopea: 8 marzo h 11, cerimonia di intitolazione a Nina Moscati, sorella del medico Giuseppe Moscati, di una strada nei pressi della sua abitazione in Via Sant’Anna dei Lombardi; 9 marzo una lapide in ricordo di Anna Maria Ortese sulla facciata del palazzo dove visse; ritratto murale dedicato a Ipazia d’Alessandria sul muro antistante il Centro Documentazione Condizione Donna. (v. articolo Giuliana Cacciapuoti)
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Forio d’Ischia – mostra itinerante dal Torrione di Forio d’Ischia agli antichi portoni del centro storico. Tutti i giorni partiranno due tour mattutini, dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 11.00 alle 13.00 curati da studenti del “IIS Mennella” che guideranno turisti e scuole dell’isola nelle varie tappe della mostra ”Donne e Lavoro” in esposizione da martedì 6 a sabato 10 marzo 2018. (v. articolo di Giuliana Cacciapuoti)

Reggio Calabria – 6 marzo h 15.30 intitolazione della Scalinata a Maria Bottari. sita nei pressi del. Liceo scientifico Leonardo da Vinci, voluta fortemente da Bruna Siviglia, presidente della Biesse. Maria Bottari è stata un’insegnante che si è spesa senza riserve non solo nell’ambito della scuola ma anche nel mondo del volontariato e della cultura ricoprendo ruoli importanti all’interno di varie associazioni. Alla cerimonia saranno presenti le istituzioni, il Sindaco Giuseppe Falcomatà, il Presidente della Commissione Toponomastica Giuseppe Cantarella e i familiari di Maria Bottari. A ricordare la figura di questa straordinaria donna, Roberta Schenal, nostra referente regionale

Cagliari – Mostra Le Madri della Repubblica, con la collaborazione dell’ANPI Sardegna, 10 marzo, e la partecipazione della nostra referente Agnese Onnis.

Licata (AG) – tre aree della villa comunale “Regina Elena” saranno intitolate ad altrettante donne. Maria Grazia Brandara, commissaria straordinaria del Comune, ha accolto le proposte di Ester Rizzo, referente del Gruppo toponomastica femminile. Inoltre l’area principale della villa si chiamerà “Piazzetta Otto Marzo”. I tre vialetti del parco saranno intitolati a: Emanuela Loi, vittima della mafia nell’attentato al giudice Borsellino del 19 luglio 1992; Clotilde Terranova, concittadina perita nell’incendio della fabbrica Triangle di NewYork, del 25 marzo 1911; Alina Condurache, giovane ragazza rumena vittima di femminicidio a Palma di Montechiaro, il 3 dicembre 2014.
Su Malgrado tutti 8 articoli di Ester Rizzo Otto donne per l’otto marzo; finora sono stati pubblicati quelli su: Livia De Stefani, prima scrittrice in Italia a descrivere il potere mafioso di una volta, Anna De Maria, prima sindaca delle Eolie, Malcada di Scaletta, donna anticonformista nella Sicilia del 1200, che usava in modo eccezionale la spada e sfidava gli uomini a duello,  Serafina Quattrocchi, prima sindaca di Sicilia, Pia Nalli, prima donna siciliana a conquistare una cattedra universitaria; Maria Montuoro, nome di battaglia Mara, deportata nel 1944 nel campo di concentramento femminile di Siemenstadt, raccontò in un suo scritto l’orrore di quella esperienza.

Catania – l’8 marzo sarà dedicato alle Madri Costituenti, alla memoria e all’impegno civile delle donne della nascente democrazia. Si è creata una rete di scuole cittadine, ognuna delle quali ha adottato una Madre Costituente. L’iniziativa, partita dalla nostra referente Pina Arena, è sostenuta dal Comune, che ha accolto il progetto “Un giardino delle Giuste per le Madri Costituenti”. Saranno piantati alberi a loro intitolati, a partire dal Giardino storico di Catania.

Vittoria (RG) – I mille volti della donna, un percorso attraverso Stem, arte, musica, sport, testimonianze, imprenditoria, letteratura ….h 17. Sala E. Giudice – Varie performance di giovani donne, con la partecipazione di Rosa Perupato, presidente della Consulta alle Politiche femminili
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Avola (SR) – parte il 9 marzo il progetto Educare al rispetto e alla consapevolezza di genere: strategie di intervento e cambiamento presso la sede dell’IIS Majorana, con un primo corso di formazione rivolto a docenti, tenuto da nostre associate del gruppo Noto/Avola. Questo il programma: h 9.00-13.00 La norma, il pensiero, la cultura – evoluzione del femminile fra norma e società; h 14.00-17.00 Laboratorio di Toponomastica.




ITALIA – Un quartiere dedicato alle donne a Parma

Di Rita Ambrosino

Ci si aspetterebbe che un itinerario al femminile della toponomastica di Parma prendesse le mosse dalla tanto amata Maria Luigia d’Austria, duchessa di Parma e Piacenza dal 1801 al 1847. Tuttavia è un altro il punto di vista che si è scelto di adottare per analizzare parte delle 99 “elette” che sono riuscite a conquistarsi un posto nella toponomastica parmigiana, sulle oltre 2000 strade cittadine, di cui circa 1200 dedicate ad uomini.

Nella periferia Nord-Est di Parma sorge il quartiere Cortile San Martino, comune autonomo fino al 1943 ed una delle prime zone della città ad essere investita dagli insediamenti industriali.

Negli anni ’80 parte del quartiere è destinataria del PEEP, vale a dire il programma di edilizia economica e popolare; sorge così un’area residenziale, il Peep Paradigna, dove fu scelto di intitolare molte strade e piazze a donne celebri. Troviamo, infatti: Ilaria Alpi, Matilde Serao, Maria Callas, Irma ed Emma Gramatica, Matilde di Canossa, Sibilla Aleramo, Eugenia Picco, Ada Negri, Milena Pavlovic Barilli, Katharine Mansfield, Marie Curie, George Sand ed altre ancora.

La passeggiata all’interno di questi palazzi di periferia ci restituisce un’atmosfera piuttosto cupa, di sicuro lontana dallo spessore storico che aleggia nel centro della cittadina padana, ma a rincuoraci qui, così come ad accompagnarci tra le splendide vie del centro storico, è l’eco rimandata dai nomi e dalle storie di illustri donne.

1.ViaMariaCallas_Parma_Foto_RitaAmbrosino

Via Maria Callas, cantante lirica (New York 1923 – Parigi 1977)

Dalla direttrice di via San Leonardo, oltre il Centro Torri, ci inoltriamo per via Maria Callas. Soprano di origini greche, con una voce straordinaria e una maestria scenica unica, Maria Callas diede un rinnovato vigore al repertorio classico italiano ottocentesco; indimenticabili le interpretazioni di opere di Bellini, Donizetti, Puccini, Verdi che contribuirono ad alimentare il successo della Divina.

2.ViaIrma_e_Emma_Gramatica_Parma_Foto_RitaAmbrosino

Via Irma ed Emma Gramatica, ricorda le famose sorelle, attrici teatrali, Irma (Fiume 1867 – Impruneta 1962) ed Emma (Fidenza 1874 – Roma 1965). Di temperamento differente ma entrambe dotate di un’indubbia carica interpretativa, furono prime attrici nelle più note compagnie teatrali dell’epoca. Negli ultimi anni intrapresero con successo anche la carriera radiofonica, cinematografica e televisiva.

3.PiazzaSibillaAleramo_Parma_Foto_RitaAmbrosino

Piazza Sibilla Aleramo è dedicata alla scrittrice e poetessa, nata ad Alessandria nel 1876 e morta a Roma nel 1960, il cui vero nome era Marta Felicina Faccio. Della sua vita, tormentata ed intensa, la cifra più significativa fu l’amore con il quale visse ogni suo giorno. Diceva di sé: “Non so se sono stata donna, non so se sono stata spirito. Son stata amore”. Di indole anticonformista, si ribellò al gretto provincialismo, abbandonando tutto per dedicarsi con vorace passione alla produzione letteraria. Uguale passione mise, inoltre, nella lotta in favore dei diritti delle donne e contro la prostituzione.

4.StradelloMatildediCanossa_Parma_Foto_RitaAmbrosino

Stradello Matilde di Canossa (Mantova 1046 – Bondeno di Roncore 1115). Contessa medievale, il cui vasto dominio si estendeva dal Lazio al Lago di Garda, ricordata per le sue doti politico-diplomatiche e dotata di singolare acume, Matilde volle nel suo entourage studiosi di testi sacri ed esperti di diritto. Di fondamentale importanza fu il suo sostegno al papato durante i difficili equilibri della lotta per le investiture tra Chiesa e Impero; fu, infatti, proprio nel suo castello di Canossa che nell’inverno del 1075 avvenne l’incontro tra l’imperatore Enrico IV e papa Gregorio VII. Nominata Regina d’Italia, entrò nella storia ancora in vita, riconosciuta e venerata dai contemporanei in un’epoca, quale quella medievale, in cui quasi nulla era l’attenzione riservata alle donne.

5.ViaIlariaAlpi_Parma_Foto_RitaAmbrosino

Via Ilaria Alpi, giornalista (Roma 1961 – Mogadiscio 1994). A 15 anni dalla tragica scomparsa della giornalista romana, assassinata, insieme con Miran Hrovatin, a colpi di kalashnikov a Mogadiscio, durante la guerra civile somala, Parma le ha dedicato questa strada nel 2009. Il coraggio e la passione per il suo lavoro, l’avevano portata a condurre una delicata inchiesta sui traffici di armi e di rifiuti tossici tra Italia e Somalia.

6.PiazzaEugeniaPicco_Parma_Foto_RitaAmbrosino

Piazza Eugenia Picco, beata (Crescenzago 1867 – Parma 1921)

Unica intitolazione non “laica” è quella alla religiosa, ora beata, Eugenia Picco. Per sfuggire all’opposizione della famiglia, che sperava per lei un futuro da artista, e per seguire la sua vocazione manifestatasi, come si racconta, dopo essere stata investita dal fenomeno della transverberazione, si trasferì da Milano a Parma. Qui divenne madre superiora del nuovo ordine religioso delle Chieppine e fu molto attiva con opere assistenziali e caritatevoli durante la prima guerra mondiale.

7.StradelloMilenaPavlovic Barilli_Parma_Foto_RitaAmbrosino

Stradello M. Pavlovic Barilli, (Požarevac, Serbia 1909 – New York 1945)

La M. cela il nome di Milena, figlia di Bruno Barilli, musicista e scrittore, discendente da una grande famiglia di artisti parmigiani, e di Danitsa Pavlovic, un’apprezzata pianista imparentata con la famiglia reale serba. Questo incontro di culture caratterizzò tutta la vita e l’arte di Milena, arte che si arricchì delle tendenze europee dei primi decenni del ‘900 fino ad approdare negli Stati Uniti, a New York, dove il suo stile diventerà maturo. Fu pittrice, illustratrice, collaborò a riviste di moda e di decorazioni di interni. Una tragica caduta da cavallo interruppe improvvisamente la sua vita.

8.PiazzaGraziaDeledda_Parma_Foto_RitaAmbrosino

Piazza Grazia Deledda, scrittrice (Nuoro 1871- Roma 1936). Motivi autobiografici e realismo documentario sono le principali caratteristiche della ricca produzione di questa scrittrice autodidatta, dal carattere schivo e riservato, la cui lucida capacità descrittiva dei drammi della sua Sardegna e, in generale, della solitudine e dell’incomunicabilità dell’uomo moderno le valsero il Premio Nobel per la letteratura nel 1926, seconda donna ad essere insignita di questo riconoscimento, dopo la svedese Selma Lagerlöf nel 1909.

9.PiazzaMarieCurie_Parma_Foto_RitaAmbrosino.ridotta

Piazza Marie Curie, chimica e fisica polacca (Varsavia 1867 – Passy 1934). Dalla Polonia si trasferì a Parigi per proseguire i suoi studi e qui si laureò in matematica e fisica. Scienziata, due volte Premio Nobel, nel 1903 per la fisica e nel 1911 per la chimica, alle sue ricerche, unitamente a quelli del marito Pierre, si devono le ricerche sulla radioattività e la scoperta del radio e del polonio.

10.ViaKatherine Mansfield_Parma_Foto_RitaAmbrosino

Via Katherine Mansfield, (Wellington 1888 – Fontainebleau 1923).

Piacevole scoperta è la via dedicata a questa sfortunata scrittrice neozelandese, morta a soli 34 anni perché gravemente malata di tubercolosi, dopo un estremo tentativo di cura mistico-ascetica nella speranza di diventare una figlia del sole, nell’istituto per lo sviluppo armonioso dell’uomo di Georges Gurdjieff a Fontainebleau, in Francia. Lettrice instancabile, fu un’autrice vibrante, appassionata, incisiva, tanto ammirata da Virginia Woolf, sua contemporanea, la quale non fece mistero anche di una certa dose di invidia per la scrittura perfetta delle sue short stories, alcune rimaste incompiute e venute alla luce solo alcuni anni fa.

11.ViaAdaNegri_Parma_Foto_RitaAmbrosino

Stradello Ada Negri, (Lodi 1870 – Milano 1945). Poetessa e scrittrice, molto varia è la sua produzione: poesie, novelle, racconti. Apprezzata e stimata per l’umanitarismo dei suoi scritti che con delicatezza affrontavano le sofferenze delle classi sociali più umili e il loro desiderio di redenzione sociale, Ada Negri ottenne numerosi riconoscimenti e fu gradita al regime fascista tanto da essere la prima donna ammessa all’Accademia d’Italia.

12.PiazzaGeorgeSand_Parma_Foto_RitaAmbrosino

Piazza George Sand, (Parigi 1804 – Nohant, Indre 1876)

Straordinaria e prolifera scrittrice e drammaturga francese, il cui vero nome era Aurore Dupin, espresse nelle sue opere tutte le sue passioni e le contraddizioni della sua epoca. Anticonformista, amava vestirsi da uomo e non esitò ad adottare uno pseudonimo maschile, scelta del resto comune in un’epoca in cui le capacità artistiche femminili erano considerate di minor valore rispetto a quelle maschili. Condusse una vita intensa, ricca di amori e fuori dagli schemi, di cui non si curò affatto. Partecipò con interesse alla vita politico-sociale, esprimendo il proprio appoggio per l’emancipazione femminile e le idee socialiste, arrivando ad appoggiare la rivoluzione parigina del 1848.




LAVORATRICI IN PIAZZA

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LAVORATRICI IN PIAZZA

IV Convegno nazionale di Toponomastica femminile

Libera Università di Alcatraz – Gubbio, località Santa Caterina (PG)

18-20 settembre 2015

 

Programma

ANTEPRIMA

Mercoledì 16 settembre

Terni – Ore 17

Bct – Biblioteca comunale – Caffè letterario  (piazza della Repubblica, 1)

Incontro con Ester Rizzo autrice di Camicette bianche. Oltre l’8 marzo (Navarra 2014)

Coordina Carla Arconte, presidente IrsUM e vice presidente ISUC

Interverranno Daniela Tedeschi, Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Terni,

e Maria Pia Ercolini, fondatrice e presidente dell’associazione Toponomastica femminile

Mostre sulle intitolazioni femminili collegate al libro e su donne di penna nella toponomastica nazionale

Giovedì 17 settembre

Gualdo Tadino – Ore 17

Mediateca del Museo dell’Emigrazione Piero Conti (via del Soprammuro)

Incontro con Ester Rizzo autrice di Camicette bianche. Oltre l’8 marzo (Navarra 2014)

A seguire: visita del museo

APERTURA CONVEGNO

 

Venerdì 18 settembre

Mattina. Didattica itinerante in ottica di genere. Orientamento al lavoro

L’imprenditoria femminile nel territorio umbro, tra memoria e futuro

Ore 9.00-10.o0 –Visita al Laboratorio di tessitura Giuditta Brozzetti

http://www.brozzetti.com/default.html

appuntamento ore 9.00 in via Tiberio Berardi, 5/6

Ore 10.30-11.30 –Visita al Laboratorio di vetrate artistiche Moretti Caselli

http://www.studiomoretticaselli.it/

appuntamento ore 10.15 in via Fatebenefratelli, 2

SPUNTINO LIBERO A PERUGIA

Ore 13.30 – Alcatraz, sistemazione nelle camere

 

Pomeriggio. Tavoli di lavoro

Ore 15-17

1A. Didattica e toponomastica: condivisione delle esperienze, progetti locali, nazionali, europei contro la dispersione scolastica, l’orientamento al lavoro, e la prevenzione della violenza.

Conducono Pina Arena e Danila Baldo.

Con mostra fotografica leggera sulle esperienze didattiche

1B. Lavoro femminile: memoria e futuro.

Conducono Irene Giacobbe e Barbara Belotti

Con mostra fotografica leggera sulle targhe delle professioni

Ore 17-19

2A. Toponomastica femminile in Italia e all’estero: esperienze, collegamenti, intenzioni, reti, azioni, confronti istituzionali.

Conducono Ester Rizzo e Livia Capasso

Con mostra fotografica leggera sulle targhe estere e sulle vie/donne umbre.

2B. La Dea madre: un fil rouge dal matriarcato al post-femminismo.

Conducono Nadia Cario e Manila Cruciani

 

Sera

Jacopo Fo: Educazione al sentimento come prevenzione della violenza (1° parte)
Sabato 19 settembre

Mattina – Relazioni convegno
Ore 9.00-9.45 – Saluti delle istituzioni e delle associazioni coinvolte

Conduce Paola Spinelli (Tf Umbria)

Brevissimi interventi di

  • Maria Pia Ercolini (Tf nazionale)
  • Manila Cruciani (per Tf Terni)
  • Fausto Dominici (FNISM)
  • Livia Capasso (Presidente giuria concorso Sulle vie della parità)
  • Luana Conti (BCT-Biblioteca Comunale di Terni)
  • Filippo Maria Stirati, Sindaco di Gubbio

 

Ore 9.45-10.00 – TOPONOMASTICA E DIDATTICA – relazione tavolo di lavoro 1A

Con mostra fotografica leggera sulle esperienze didattiche.

RELAZIONANO E CONDUCONO Pina Arena, Danila Baldo

Ore 10.00-10.15 – Giovanna Conforto: tecnica di narrazione di paesaggi urbani e rurali

Ore 10.15 – 10.30 – Manila Cruciani: la tecnica del Kamishibai

 

Ore 10.30 – 10.45  Pausa caffè

Ore 10.45-11 – LAVORO FEMMINILE – relazione tavolo di lavoro 1B

RELAZIONANO E CONDUCONO Irene Giacobbe e  Barbara Belotti

Ore 11.00-11.15 – Fortunata Dini: donne, salute, benessere e lavoro

Con mostra fotografica leggera sulle intitolazioni a donne mediche e paramediche.

 

Ore 11.15-11.35 – TOPONOMASTICA ITALIANA ED ESTERA – relazione tavolo di lavoro 2A

Con mostra fotografica leggera sulle targhe estere e umbre.

RELAZIONANO E CONDUCONO Ester Rizzo e Livia Capasso

Ore 11.35-12.00 – La parola alle istituzioni, con Irina Imola e Paola Lanzon

 

Ore 12.00- 12.15 – DEA MADRE – relazione tavolo di lavoro 2B

Con mostra fotografica leggera sulle archeologhe.

RELAZIONANO E CONDUCONO Nadia Cario e Manila Cruciani

Ore 12.15-12.30 – Alessandra Bravi – Antiche Dee madri: archeologia dell’immaginario femminile

Ore 12.30 12.45 – Benedetta Selene Zorzi –Maria di Nazareth e la Dea madre: una lettura teologica femminista

Ore 12.45 – 13.15 – relazione Marisa Pizza – Franca Rame e la dea madre – video su Franca Rame.

 

Pomeriggio – Visita a Terni in ottica di genere

Ore 14.30-15.30

Alcatraz-Terni – pullman 50 posti offerto dal Comune di Terni (in ordine di prenotazione)

In collaborazione con la Coop. Sociale ACTL

Pullman 50 posti offerto dal Comune di Terni (in ordine di prenotazione)

In viaggio, relazione:

Cooperativa ACTL – Storia e memoria del lavoro femminile in fabbrica a Terni: lo Iutificio Centurini, il Lanificio Gruber, le Acciaierie e la Fabbrica d’Armi

Narrazione e ascolto musicale a cura di Carla Arconte

Ore 15.45-16.30 – Visita al museo Archeologico CAOS (viale Luigi Campofregoso, 98) e alla mostra fotografica itinerante Donne e Lavoro di Toponomastica femminile.

A cura di Manila Cruciani

Ore 16.45-17.30 – Visita alla biblioteca comunale – BCT – chiostrina (piazza della Repubblica, 1), che ospita la sezione Donne di penna della mostra Donne e Lavoro

A cura di Luana Conti

Ore 17.45-18.30 – La fortuna di avervi incontrate, ritratti di donne tra video e dipinti, a cura di Francesca Ascione, pittrice e videomaker. Vernissage della mostra personale e visione di corti

Casa delle Donne (via Ludovico Aminale, 20/22)

Ore 18.45-19.45

Terni-Alcatraz

In viaggio, relazione:

Storia e memoria del lavoro femminile a Perugia: Luisa Spagnoli

A cura di Paola Spinelli

 

Sera

Jacopo Fo: Educazione al sentimento come prevenzione della violenza (2° parte)

 

 

Domenica 20 settembre

Mattina

Ore 8.00-11.00 Assemblea delle socie

Ore 11.00-13.00 Conclusioni

– Report assemblea delle socie (Barbara Belotti e Rosa Enini)

– Proposte operative

– Progetti in atto e futuri

Pomeriggio (per chi resta)

Passeggiata sul sentiero delle lavandaie




ITALIA – In Puglia trend negativo di intitolazioni a figure femminili. In attesa del giusto tributo le Tabacchine uccise a Tricase e Calimera

La Puglia o le Puglie? Forse sarebbe più corretto usare il plurale e pensare alla nostra regione, con la ricchezza e diversità paesaggistica, culturale e storica che la definiscono, dal Gargano proteso verso l’Adriatico alle Murge (quella alta, quella bassa, quella dei trulli), fino ai paese assolati del Salento, come a un piccolo continente che riunisce identità plurali cercando di legare insieme tradizioni così diverse.

In questo territorio così vasto e molteplice, la toponomastica di genere costituisce un comune denominatore tra tutte le province, evidenziando come nelle altre regioni italiane, il trend in negativo di intitolazioni alle figure femminili, con preferenza verso nomi di sante, religiose e madonne e che conferma, come indice di femminilizzazione, il valore medio nazionale dell’8% tranne poche eccezioni. Le strade maschili celebrano invece politici, statisti, scienziati, eroi nazionali.

Il lavoro di ricerca è partito subito con la nascita del progetto Toponomastica femminile nel 2012, e ha interessato tutti i 258 comuni pugliesi, utilizzando nei primi tempi soprattutto fonti eterogenee e poi, per rimediare alla scarsità di dati ufficiali, il software sviluppato ad hoc per il nostro lavoro, che attinge alle banche dati delle Agenzie del Territorio e che ha impresso un carattere sistematico e di omogeneità all’indagine in tutte le regioni. Ci saremmo aspettate una maggiore collaborazione da parte dei Comuni della Puglia, ai quali era stato richiesto lo stradario ufficiale con un massiccio quanto capillare invio di email, ma le risposte arrivate sono state molto limitate. D’altro canto Toponomastica femminile era agli esordi e non aveva ancora raggiunto i livelli di popolarità attuali che l’hanno resa conosciuta ormai a tutti. E così è stato anche per la prima campagna lanciata nel 2012 ‘8marzo/3strade/3donne’, che ha ricevuto dalla regione un timido interesse, con l’esclusione di pochi comuni come Locorotondo, Manfredonia, Valenzano, Bari, Taranto e Lecce, che hanno risposto con una presa d’impegno a compensare la carenza di visibilità nelle strade, con l’inserimento di intitolazioni femminili nei programmi futuri. Il comune di Castellana Grotte, ha anticipato addirittura di un giorno il nostro invito superando le nostre intenzioni, con l’intitolazione di 4 strade a 4 donne.

Siamo ancora lontane dagli obiettivi che ci eravamo prefisse e consapevoli che anche questa, come tutte le operazioni culturali che introducono elementi di novità e di rottura con consuetudini consolidate, richiedono tempi di elaborazione e assimilazione molto lunghi. Tuttavia ci sono segnali positivi e che fanno ben sperare. La città di Bari che su 2263 strade ne ha più della metà dedicate agli uomini e appena 87 alle donne, in questi due anni ha intitolato un giardino alle vittime di femminicidio, una alla giovane vittima Santa Scorese, una alla prima avvocata del Foro di Bari Letizia Abbaticola e da pochissimi giorni ha deliberato l’intitolazione dello spiazzo antistante il Teatro Kismet alla scrittrice e saggista americana Susan Sontag, che proprio con la nostra città aveva un particolare legame grazie al professor Paolo Dilonardo, docente di Letteratura inglese dell’Università Aldo Moro di Bari e traduttore italiano di tutte le sue opere.

Anche la città di Foggia con appena 22 strade femminili su 850 e un indice inferiore alla media che non riesce a raggiungere il 5%, sta lentamente cercando di recuperare il divario esistente con la recente intitolazione a un’archeologa e studiosa foggiana Marina Mazzei. Vale la pena di ricordare le altre poche figure di rilievo che vengono ricordate a Foggia e che faticano ad emergere nel ben più vasto panorama di sante e madonne: la celebre politica e scrittrice pugliese vincitrice del Premio Strega nel 1995 con il romanzo Passaggio in Ombra Maria Teresa Di Lascia, la deputata Anna De Lauro Matera, Ester Loiodice studiosa di fama internazionale di etnografia e la giornalista Ilaria Alpi uccisa in Somalia.

La ricerca condotta lascia affiorare un dato abbastanza chiaro e diffuso un po’ ovunque: le donne della scienza sono perlopiù ignorate, se si esclude Marie Curie che viene spesso citata con il marito, e quelle della storia stentano ad affermarsi. In questo quadro sconfortante si distinguono nella provincia Andria-Barletta-Trani, i comuni di Canosa e di Trani che ricorda Giustina Rocca (considerata la prima avvocata al mondo) e alcune eroine protagoniste degli episodi di sacrificio dei moti del 1799, quando le truppe francesi misero a ferro e fuoco la città.

In un quadro toponomastico che potremmo definire a misura di chiesa, altre figure della storia locale sono ricordate nelle province di Taranto e Lecce come l’eroina risorgimentale Antonietta Di Pace e la contessa Maria D’Enghien, principessa di Taranto. Lecce celebra Euippa prima regina dei Messapi, oltre che su una strada anche in una iscrizione sulla Porta Rudiae, ma in uno slancio di apertura oltre confine, rende omaggio anche ad Anna Maria Mozzoni pioniera del femminismo, e personalità di respiro internazionale come la rivoluzionaria Anna Kuliscioff.

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Tra le letterale vengono diffusamente commemorate un po’ in tutta la regione Grazia Deledda, Ada Negri e Matilde Serao. In misura minore compaiono gli odonimi che ricordano gli antichi mestieri come nella città di Brindisi con via delle Balie, via delle Sartine e via delle Ricamatrici o via delle Caterinette a Bisceglie. Mentre un’altra categoria di lavoratrici del Salento, impegnate in una delle attività tra le più faticose e insostenibili, quella della lavorazione e produzione del tabacco, attende ancora di essere ricordata. Le vogliamo rievocare in questo spazio, in attesa che ricevano il giusto tributo dalla Storia. Sono le Tabacchine uccise a Tricase, negli scontri con le forze dell’ordine durante le manifestazioni di piazza del 1935, quando si raccolsero per protestare contro il trasferimento del locale tabacchificio ACAIT e le Tabacchine di Calimera uccise in un incendio scoppiato nel corso di lavori di disinfestazione. Sono le Tabacchine di Neviano, Novoli, Poggiardo, Trepuzzi, Soleto, Salve, Tiggiano che furono fermate, denunciate ed arrestate per aver protestato e manifestato contro lo sfruttamento cui erano sottoposte e la cui memoria non merita di perdersi nel fumo. Per loro, Toponomastica femminile Puglia ha inoltrato nel 2013 una proposta di intitolazione alla Commissione consultiva toponomastica del comune di Casarano.