Parigi – Allée de la Comtesse de Ségur

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Il viale, situato all’interno del Parc Monceau, nell’VIII arrondissement parigino, è dedicato dal 1978 a Sophie Rastopcìn, contessa di Segur. Un tempo chiamato Velasquez Lane, il percorso si estende da avenue Velasquez ad avenue Van-Dyck.

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Sophie Rostopchine (in russo Sofia Fiodorovna Rostopchina), russa di nascita e francese per matrimonio, nacque a San Pietroburgo il primo agosto del 1799.

 

Considerata “il Balzac della gioventù”, scrisse molte commedie per l’infanzia, considerate dei veri e propri capolavori, e, come Balzac, venne illuminata dalla luce di due torce: la religione e la monarchia.

 

Appartenente a una grande famiglia aristocratica russa, risalente al Khanato dell’Orda d’Oro e a Gengis Khan, trascorse l’infanzia e l’adolescenza nella campagna di Voronovo, nell’imponente tenuta di famiglia prossima alla capitale, dove ricevette l’educazione tipica dell’aristocrazia russa, che prevedeva l’insegnamento di varie lingue straniere tra cui il francese. Da adulta divenne una poliglotta in grado di parlare ben cinque lingue.

Il padre, governatore generale di Mosca, e dunque personaggio politico di rilievo durante il regime zarista, fu ritenuto responsabile dell’incendio di Mosca del 1812 durante l’invasione napoleonica e cadde in disgrazia. Costretto ad abbandonare la Russia insieme alla sua famiglia, giunse in Francia nel 1817, con Sophie diciottenne.

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L’anno successivo la giovane sposò il conte de Ségur, divenendo così contessa. Dall’unione nacquero ben otto figli e, a seguire, numerosi nipoti, che ispireranno i suoi romanzi.

Sophie, infatti, iniziò a comporre all’età di cinquantacinque anni, quando era già nonna.

Si dice che le sue opere siano nate in parte mettendo per iscritto le fiabe e i racconti che narrava ai suoi tanti nipotini e in parte ispirandosi alla loro vita quotidiana.

Il suo primo romanzo “Nouveaux contes de fées pour les pétits enfants” (in italiano “Nuovi racconti di fate per bambini”), venne stampato da Hachette nel 1856 e, sulla scia del successo ottenuto, l’editore francese decise di pubblicare tutte le opere che la contessa scrisse tra il 1856 e il 1871.

Sophie fu una scrittrice molto prolifica: la sua produzione letteraria vanta più di venti romanzi, a cui si aggiungono altre opere di saggistica e di carattere epistolare.

Nel 1866, divenne terziaria francescana, sotto il nome di Suor Marie-Françoise, ma continuò a scrivere. La sua vedovanza e il conseguente crollo delle vendite dei libri la costrinsero a vendere il castello di Aube, in Normadia (Château des Nouettes) e a ritirarsi a Parigi, al 27 rue Casimir Perier, nel VII arrondissement, dove morì, il 9 febbraio del 1874, come recita la targa a memoria.

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Le sue spoglie furono sepolte a Pluneret, in Bretagna. La città di Aube le ha dedicato una scuola e un museo.

In Italia, purtroppo, ben pochi dei suoi romanzi sono stati tradotti e le rare edizioni sono piuttosto datate.

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Claudia Pascarella, laureanda in architettura presso l'ENSA Paris-Belleville, studia e fotografa le strade di Parigi, i suoi quartieri e monumenti e lo sviluppo della città. Interessata da sempre all'urbanismo e al territorio, ha pubblicato numerosi articoli nel mensile d'informazione del X municipio romano, Zeus.