Il viale, situato nell’8° arrondissement di Parigi, si estende dal 14, rue Beaujon al 29, avenue Hoche. Inizialmente inaugurato, nel 1908, con il nome di Park Avenue-Monceau, a partire dal 1944 rende omaggio alla patriota protestante Bertie Albrecht (1893 – 1943).
Bertie Albrecht, alias Victoria, nata Berthe, Pauline, Mariette Wild, venne alla luce il 15 febbraio 1893 a Marsiglia, in una famiglia borghese e protestante di origine svizzera. Dopo aver studiato a Marsiglia e Losanna per laurearsi come infermiera, partì per Londra alla vigilia della Grande Guerra, ma con lo scoppio delle ostilità tornò a Marsiglia dove lavorò per la Croce Rossa in diversi ospedali militari.
Nel 1918 sposò a Rotterdam il banchiere olandese Frédéric Albrecht, con il quale avrà due figli, Frédéric e Mireille. La coppia si trasferì a Londra nel 1924 ed è qui che Bertie entrò in contatto con le femministe inglesi ed inizió ad interessarsi alla condizione sociale delle donne. Separata da suo marito, si trasferì a Parigi nel 1931. In un Paese in cui le donne non avevano diritto al voto, la contraccezione era rudimentale, inefficace e inaccessibile e l’aborto pesantemente sanzionato, nel 1933 creò una rivista femminista, “The Sexual Problem”, nella quale difese il diritto all’aborto.
Benché contraria al nazismo, si occupò anche dei rifugiati tedeschi accogliendoli nella sua casa di Sainte-Maxime, Villa “La Farigoulette”. Fu allora che incontrò il capitano Henri Frenay. Dopo l’armistizio del giugno 1940, Bertie Albrecht entrò nelle fabbriche di Fulmen come sovrintendente e approfittò di questa situazione per far passare la linea di demarcazione ai prigionieri evasi. Inoltre a Vichy e a Lione, partecipò a tutte le iniziative della Resistenza di Frenay che aveva fondato il Movimento di liberazione nazionale, in seguito ribattezzato Movimento di liberazione francese.
All’inizio del 1941, iniziò a scrivere i primi volantini di propaganda del Movimento (MLN) e a raccogliere adesioni e fondi per il suddetto. Nel maggio del 1941 si trasferì a Lione, incaricata dal Ministero della Produzione Industriale e del Lavoro di risolvere i problemi della disoccupazione femminile della città. Diventata funzionaria dello Stato francese, nonché nota militante del periodo prebellico, fu strettamente sorvegliata dalla polizia francese e, senza dubbio, dai servizi segreti tedeschi. Alla fine del 1941, Albrecht e Frenay riconobbero il generale De Gaulle come simbolo della Resistenza e successivamente lanciarono tre giornali tra cui “Combat” dal quale prenderà il nome il movimento.
Continuando la sua lotta contro i tedeschi, organizzò il servizio sociale che, in zona franca, aiutò gli attivisti imprigionati e le loro famiglie; gli uffici di Villeurbanne, comune limitrofo di Lione, divennero rapidamente gli uffici del movimento. L’andirivieni negli uffici attirò l’attenzione della polizia, che arrestò Bertie per la prima volta a metà gennaio 1942; liberata dopo tre giorni, fu costretta a dimettersi.
Dopo aver scontato sei mesi di prigionia al St. Joseph di Lione, riprese immediatamente le attività clandestine e, all’inizio del febbraio 1943, si unì a Henri Frenay a Cluny. Arrestata nuovamente a Mâcon il 28 maggio 1943 dalla Gestapo, venne torturata e trasferita nella prigione di Fort Monluc a Lione e poi, il 31 maggio 1943, a Fresnes.. Sfuggendo alla sorveglianza, si diede la morte impiccandosi quella stessa notte. Il suo corpo fu ritrovato nell’orto della prigione solo nel maggio del 1945.
Bertie Albrecht oggi è sepolta nella cripta del “Memoriale della Francia combattente” a Mont Valérien.
Oltre al viale parigino, esistono diverse strade in Francia intitolate a Bertie – a Sainte-Maxime, Nangis, Saint Gratien, Mions e nel comune di Saint-Raphaël – euna piazza a Marsiglia, di fronte all’abbazia Saint-Victor.
Altri tributi:
-Una targa al 16 della rue de l’Université, Parigi 7° arrondissement, dove Bertie Albrecht ha vissuto;
- -Un francobollo con la sua effige, pubblicato il 7 novembre 1983 nella serie Heroines de la Résistance;
- -Il college di Sainte-Maxime porta il suo nome;
- -Una scuola a Caluire-et-Cuire porta il suo nome.