Una fonte ufficiale del governo afghano, citata dal giornale locale Etilaatroz, ha rivelato che il leader dei talebani afghani “è stato ucciso”, aggiungendo che la notizia del decesso è stata confermata durante una riunione di responsabili della sicurezza del Paese asiatico.
Il consiglio dei talebani afghani, scrive il quotidiano pachistano The Express Tribune, confermando le indicazioni del Wall Street Journal, ha quindi eletto il Mullah Akhtar Mansour come nuovo leader.
I TALEBANI – Prima della conferma – ancora non ufficiale – i talebani hanno attaccato i media, ‘colpevoli’ di “far circolare notizie che negoziati di pace che avranno luogo prestissimo o in Cina o in Pakistan. Il nostro ufficio politico non è a conoscenza di tale processo”. Lo scorso quindici luglio il sito web del movimento, il cosiddetto “Emirato Islamico dell’Afghanistan”, ha diffuso una dichiarazione attribuita al Mullah Omar in cui per la prima volta, dopo quattordici anni di guerra, si annuncia l’apertura a colloqui di pace con il governo di Kabul, considerati legittimi, ribadendo al contempo l’obiettivo di “porre fine all’occupazione delle forze straniere”.
I SERVIZI SEGRETI – Fonti dell’intelligence afghana, citate dalla Bbc, hanno a loro volta precisato che il mullah Omar sarebbe “morto due o tre anni fa”. In passato c’erano state diverse segnalazioni di morte del leader degli studenti coranici, ma questa è la prima volta che viene annunciata da fonti governative ritenute attendibili.
CHI ERA – Nel 1996, il Mullah Omar portò i talebani al potere a Kabul dopo la vittoria contro le milizie afghane rivali nella guerra civile che seguì il ritiro delle truppe sovietiche. Il Mullah Omar, da capo dell’autoproclamato Emirato dell’Afghanistan, non volle abbandonare “il fratello ospite” Osama Bin Laden capo e fondatore di al Qaeda, che rivendicò gli attentati alle Torri Gemelle di New York. Lui e la maggior parte degli altri leader talebani insieme allo stesso Bin Laden, sopravvissero all’assalto americano. Bin Laden, però, fu ucciso da un commando Usa durante incursione nella città pakistana di Abbottabad nel maggio 2011.