Una guida turistica al femminile colma ovunque un vuoto di oblio e di dimenticanza di tante donne che, con le loro azioni, con le loro scelte politiche, sociali e di vita si sono distinte in molti settori, contribuendo al progresso democratico e civile del nostro Paese.
A Cagliari ci si è arrivate attraverso un lavoro didattico assolutamente originale. La guida proposta costituisce la sintesi di un percorso realizzato in tre anni dalla classe 5^A della scuola primaria Santa Caterina, che ha partecipato alle diverse edizioni del concorso nazionale Sulle vie della parità indetto da Toponomastica femminile.
Che cos’è la toponomastica? Questo il problema posto alle bambine e ai bambini che frequentavano la seconda classe. Semplici e divertenti le risposte date: è l’onomastico dei topi, è la domestica dei topi, è il topo che va in discoteca, è la città dei topi… Da qui è partita l’avventura nel mondo delle pari opportunità in generale e della toponomastica femminile in particolare e sono state passate al setaccio le vie e le piazze del quartiere per ricostruire la biografia delle donne che hanno avuto l’onore di un’intitolazione.
Fig. 1. Città toponomastica
In terza il lavoro di ricerca è proseguito con lo studio delle figure femminili di un altro quartiere cittadino: il Villaggio Pescatori.
In quarta il tema delle pari opportunità ha portato la classe a verificare se fossero state rispettate, nel libro di grammatica in uso, le linee guida indicate nel codice di autoregolamentazione Polite, promosso in Italia dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le pari opportunità. Dalla ricerca, rigorosa e oggettiva, scaturisce una consapevolezza: il genere maschile è maggiormente rappresentato rispetto a quello femminile, i ruoli attribuiti alle donne non corrispondono ai ruoli che oggi svolgono nella realtà, mentre a livello linguistico, l’uso del maschile inclusivo è pervasivo.
Fig. 2. Intitolazione a Joyce Lussu nel Villaggio Pescatori
Queste attività convogliano, nell’ultimo anno, nella produzione della guida.
A partire dalla toponomastica si è dunque cercato da un lato di ricostruire la biografia di molte figure femminili più o meno note – Santa Caterina e Sant’Eulalia, Mercede Mundula e Grazia Deledda, Anna Marongiu Pernis e Maria Piera Mossa, Joyce Lussu e Rosa Luxemburg, Mafalda di Savoia ed Eva Mameli Calvino – dall’altro di conoscere il contesto storico in cui le strade e le piazze si trovano, per ricostruire la storia della città, del suo passato, dei suoi monumenti, delle donne e degli uomini che le hanno attraversate.
Fig. 3. Ritratto di Mafalda di Savoia e Maria Piera Mossa
Viene presentato un sistema di itinerari studiati sulla base della specificità di ciascun quartiere e proposti alle viaggiatrici e ai viaggiatori attraverso un incontro dinamico, coinvolgente ed evocativo, in modo tale da tenere sempre desta la loro curiosità e la voglia di conoscere.
La guida presenta al suo interno diversi percorsi, ognuno dei quali, rappresentato da un colore specifico, corrisponde a un quartiere storico della città di Cagliari – Castello, Stampace, Marina, Villanova e Villaggio Pescatori. Bambine e bambini prendono per mano turiste e turisti per accompagnarle/i, passo dopo passo, in scenari ricchi di atmosfere e magie e nella storia millenaria di Cagliari, dalla fondazione da parte dei Fenici agli invasori che si sono succeduti nel corso dei secoli: Cartaginesi, Romani, Vandali, Bizantini, periodo Giudicale, Pisani, Aragonesi, Catalani, Spagnoli, Piemontesi.
Grazie Deledda nel testo poetico Noi siamo sardi, riportato nella guida, ben descrive le conquiste dei vari invasori che si sono avvicendati sul territorio isolano, evidenziando soprattutto la fierezza del popolo sardo.
Fig. 4. Bastione Saint Remy e Torre pisana
Il primo itinerario parte dal quartiere Castello, dove è ubicato l’istituto che le alunne e gli alunni hanno frequentato tutti i giorni da ben cinque anni.
Proprio davanti al piazzale scolastico si trova Via Bastione Santa Caterina, viene pertanto ricostruita la biografia della santa che ha dedicato tutta la sua breve vita ai poveri, agli ammalati e ai carcerati.
Cara e caro turista,
via Bastione Santa Caterina fa angolo con via Canelles. Se proseguiamo in direzione di Piazza Palazzo, arriviamo in una suggestiva piazzetta dedicata a Mercede Mundula, dalla quale si ammira un paesaggio mozzafiato che spazia dal quartiere Villanova, a Monte Urpinu, alla laguna di Molentargius.
Viene così ricostruita la biografia della scrittrice delle donne, Mercede Mundula che, come espressamente dicono bambine e bambini, “si è distinta ed è riuscita a fare cose che a quell’epoca poche donne si sognavano di fare”.
Mercede Mundula scrive articoli sulle figure femminili presenti nelle opere di Grazia Deledda, studia personaggi come Eleonora d’Arborea e Santa Teresa d’Avila, pubblica diverse raccolte di poesie, scrive su riviste per bambine e bambini e romanzi per adulti.
Fig. 5. Intitolazione a Mercede Mundula
Tra le “Curiosità”, che chiudono tutte le biografie, riportiamo ciò che l’artista scrive su Grazia Deledda, con la quale aveva intrecciato un’amicizia ventennale:
Grazia Deledda fu non solo scrittrice originalissima, ma donna singolare, e della specie più insolita, che è poi quella di non aver l’aria di esserlo; il che, per una donna che scrive, è fenomeno assolutamente raro.
La ventennale, fedele amicizia che mi legò a lei è stata anch’essa cosa originale. C’era fra noi come una tacita intesa: parlare poco di letteratura e molto dei fatti veri della vita, tanto che a voler dare un titolo alle nostre lunghe conversazioni sceglierei senz’altro questo: “Meditazioni sulle cose”.
Continua quindi il dialogo con la passeggiata nella rocca di Castello:
Gentile turista,
proseguendo in via Martini, dopo circa cinquanta metri arriviamo nella piazzetta dedicata a Mafalda di Savoia.
Attraverso fonti scritte, visive e iconiche, le scolare e gli scolari hanno ricostruito la biografia di Mafalda di Savoia. Ecco le loro parole:
Mafalda di Savoia era nata principessa con i camerieri e i servitori. Aveva come padre il re d’Italia e come madre Elena di Montenegro. Mafalda aveva un sacco di nomi. Si sposò con un principe tedesco che si chiamava Filippo.
Durante la seconda guerra mondiale, il re si alleò con i tedeschi che iniziarono a bombardare gli inglesi, allora gli inglesi, insieme agli americani cominciarono a bombardare i tedeschi.
Il re d’Italia, visto che voleva far finire la guerra, firmò un trattato di pace con gli americani, ma i tedeschi non volevano. Mafalda fu catturata dai tedeschi e portata in un campo.
Gli americani e gli inglesi lanciarono bombe “a manetta”, una sfiorò Mafalda e le bruciò il corpo. Prima di morire disse: Ricordatemi come una donna normale.
Mafalda aveva sofferto molto, ma era molto coraggiosa e generosa e l’ammiriamo tanto. Hanno fatto bene ad intitolarle una piazza.
Fig. 6. Castello
Divertenti e interessanti le notizie inserite nella voce “Curiosità gastronomiche”. Ci sono, infatti, diversi tipi di alimenti che portano il nome di Mafalda: le Mafalde, un tipo di pasta caratteristico della Campania, la Mafalda siciliana, un pane tipico siciliano e la Mafalda di Galatina, un gelato artigianale del Salento (Puglia), a base di cioccolato.
Ogni itinerario si conclude con la voce “Cos’altro potrete scoprire nel quartiere…”. Ed ecco che bambine e bambini indicano i monumenti e le bellezze artistiche e architettoniche presenti, ad esempio, nella rocca di Castello: torri pisane poste a guardia del quartiere, la monumentale Cattedrale di Santa Maria, il Bastione di Saint Remy dal quale si ammira uno dei paesaggi più suggestivi della città che abbraccia il mare, lo stagno, le montagne e l’entroterra; il tutto reso allegro e accattivante dai disegni realizzati “dal vero” da tutta la classe.
Fig. 7. Cattedrale
Appena superate le bianche mura che circondano il quartiere Castello, entriamo immediatamente nel quartiere Stampace, contraddistinto nella guida dal colore verde, scelto per la collocazione al suo interno dell’Orto Botanico. Qui ha inizio il secondo itinerario. E poi il terzo e il quarto.
All’interno della guida, è possibile rintracciare altri percorsi che arricchiscono le conoscenze: dagli itinerari turistici letterari – con le poesie di Grazia Deledda, Bertolt Brecht, Garcia Lorca, e gli scritti di Joyce Lussu e di Mercede Mundula – agli itinerari turistici storici che ricostruiscono la storia di Cagliari e dei suoi quartieri; dagli itinerari turistici paesaggistici, che spaziano dall’Orto Botanico al Bastione Saint Remy, dalla Laguna di Santa Gilla al Villaggio Pescatori, agli itinerari turistici archeologici e turistici artistici – con l’iconografia di Santa Caterina e di Santa Cecilia, le acqueforti realizzate da Anna Marongiu Pernis, la scultura di Pinuccio Sciola dedicata al grande pensatore Antonio Gramsci.
Fig. 8. Al lavoro
Di grande rilevanza, per la costruzione di un linguaggio di genere, sono gli itinerari turistici linguistici che si ricavano soprattutto dalle professioni svolte dalle donne delle quali è stata ricostruita la biografia: la turista, la visitatrice, la viaggiatrice, la poeta, la santa, la figlia, l’autrice, la scrittrice, la principessa, l’artista, la pittrice, l’arredatrice, la caricaturista, l’illustratrice, l’acquafortista, l’incisora, la botanica, la direttrice, la matematica, la chimica, l’insegnante, la regista, l’operaia, la documentarista, la partigiana, la traduttrice, la rivoluzionaria, la politica, la filosofa, la pacifista, la vergine, la martire. Le bambine e i bambini, applicando le regole della grammatica italiana, che consente sempre la declinazione al femminile di tutte le professioni indicate nella guida, utilizzano un linguaggio rispettoso delle professioni svolte dalle donne oggetto d’indagine, donne che offrono modelli diversi in cui identificarsi per costruire un’immagine positiva di sé e per aspirare a professioni di prestigio.
Il prezioso lavoro al servizio della comunità, della cittadinanza e delle turiste e dei turisti – on line e sfogliabile – rappresenta un utile strumento per informarsi e orientarsi nei quartieri storici cittadini.
Realizzato dalle alunne e dagli alunni della classe 5^A del plesso di scuola primaria Santa Caterina e dalla classe 1^E della scuola secondaria di I grado di Via Piceno, Cagliari.
https://www.sfogliami.it/fl/167784/81btmmhrm6s3kqjuv9r7ubbumfc9rtjn